La sesta edizione tematica del festival Filosofarti del Centro Culturale del tetaro delle Arti  – la VII, se si conta l’ edizione n° 0, che non vedeva un tema dominante – si è conclusa confermando il successo sperato sia sul piano della qualità sia su quello della frequentazione, ancora una volta di molto superiore alle attese.

La riuscita è certamente merito delle organizzazioni – e sono tantissime – che da anni ci credono e continuano, anche in momenti economicamente difficili, a investire risorse sulla cultura e a creare circuiti virtuosi  per la città e il territorio.
Una impresa siffatta non sarebbe stata possibile senza il contributo anche economico di tanti privati, a partire dalla Fondazione del Varesotto e da Yamamay, sino ad arrivare alla Azienda Ospedaliera Sant’Antonio Abate, ai Lions club del territorio, al NAGA, al Sestante Fotoclub, al Liceo musicale Puccini e alla scuola di danza Proscaenium, e ancora ala Parrocchia di Santa Maria Assunta, al Melo e all’Opale, oltre a  tantissimi operatori culturali della città.

Non ultimo, è stato molto gradito il contributo del Comune, pur offerto nei limiti delle disponibilità  – ad oggi non elevate –  ma  a ulteriore appoggio di una iniziativa che vede il know how di una ristretta cerchia  di volontariato culturale che gravita attorno al Teatro delle Arti operare nella convinzione di creare valore aggiunto nel territorio:
in termini di offerta culturale, che vede un target molto ampio  coinvolto anche con eventi del tutto gratuiti – i principali  –
in termini di messa alla prova di una modalità – ormai collaudata e vincente – di  operare cultura dentro un territorio che vuole cercare sintonie e sinergie anche in temrini di ottomizzazione di risorse economiche e umane, con una lettura ampia di città – area vasta –  e di attori – pubblico e privato –  verso una dimensiomne territoriale che comprenda anche servizi e opportunità di valorizzazione delle risorse artistiche.

L’ attenzione della stampa è stata altissima, e alla stampa va davvero un grande ringraziamento: non solo sul piano locale – anche la rete è divenuta veicolo importantissimo di diffusione dell’iniziativa  e per la prima volta una web, TV La6, ci ha seguito in tutte le serate, registrandole e immettendole sul web – ma anche sul piano nazionale e per la prima volta internazionale – segnalazioni in Francia e Svizzera con utenti riversati nelle matinée per le scuole.

I passaggi sono stati pertanto elevati: senza contare le presenze al Maga,  ci si attesta sui circa 7.000 passaggi, con punte di 500 persone per le edizioni di spettacolo (2 serate teatrali, tre repliche per le scuole, una serata di cinema per un totale di 3.000 presenze solo su questi eventi).

La problematica economica rimane rilevante anche per il futuro: non mancano certo le idee e le possibilità progettuali ma, sul piano economico, se quest’anno ce l’abbiamo fatta, – pur con i crediti non ancora rientrati dalle due ultime edizioni, che avrebbero dovuto essere sostenute economicamente dalla Fondazione culturale 1869 Gallarate Città,  ad oggi come noto insolvente – si tratta da subito di investire sul fund raising per assicurare continuità ad una iniziativa che sta segnando il territorio e che ha creato un pubblico che attende di potere replicare l’esperienza di un agorà vivo,  di una scuola di critica e di democrazia di cui oggi tutti abbiamo bisogno.

Cristina Boracchi