Trasporto aereo 2024: il bilancio della prima metà del 2024
Il quadro che emerge e che approfondiremo più nel dettaglio nei prossimi paragrafi è quello di un settore in cui sono le contraddizioni a farla da padrone
Agosto, il mese simbolo dell’estate e delle vacanze, è appena terminato e si è chiuso con l’arrivo dei primi dati ufficiali relativi alla situazione del trasporto aereo. Il quadro che emerge e che approfondiremo più nel dettaglio nei prossimi paragrafi è quello di un settore in cui sono le contraddizioni a farla da padrone. Se infatti da un lato si riscontrano numeri estremamente positivi per quanto riguarda il traffico di persone e merci, dall’altro non mancano le criticità, soprattutto legate ai disservizi per i passeggeri dell’aviazione civile che spesso si traducono in ritardi o cancellazioni aeree.
I dati dell’Enac sul primo semestre 2024
Iniziamo l’approfondimento partendo dai dati ufficiali diffusi pochi giorni fa dall’Enac, l’ente nazionale dell’aviazione civile italiana. Nei primi sei mesi di questo 2024 sono stati più di 100 milioni i passeggeri che hanno volato sugli aerei di linea e charter in transito sui 45 scali italiani. Un incremento del 12% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. Nello stesso periodo è cresciuto del 5% il traffico nazionale di passeggeri (33,5 milioni di persone si sono spostate in aereo) mentre il traffico internazionale ha segnato un ancora più lusinghiero +16% con 66,6 milioni di passeggeri.
Ottimi riscontri anche per il settore cargo che da gennaio a giugno 2024 ha “mosso” circa 600mila tonnellate di merci, il 18% in più rispetto al 2023. A farla da padrone la componente internazionale Extra-UE, con un forte aumento di traffici di import-export sulle rotte con l’Asia.
Il traffico cresce ma non mancano le criticità
Numeri decisamente positivi quelli appena elencati che per le compagnie e per gli aeroporti si sono tradotti in importanti crescite dal punto di vista economico. Quella che è mancata, però, è stata la corrispondenza con il miglioramento della qualità dei servizi. Basti pensare, solo per fare l’esempio più eclatante, che nel weekend tra il 28 e il 30 giugno 2024 sono stati cancellati quasi la metà dei voli in partenza dall’Europa e diretti verso il resto del mondo.
E nella stessa settimana, quella del 24-30 giugno, i voli di linea hanno accumulato solo in Europa circa 1,9 milioni di minuti di ritardo. Un record negativo storico e il 153% in più rispetto allo stesso periodo del 2023.
Una situazione estremamente difficile per i passeggeri in partenza dal Vecchio Continente che, per fortuna, hanno potuto usufruire delle tutele garantite dal Regolamento CE 261/2004. Un regolamento che, come si legge sulle pagine di AirHelp, società che da alcuni anni si occupa di risarcimenti per i passeggeri vittime di disservizi, garantisce rimborsi fino a 600 euro (a seconda del ritardo accumulato dal volo e dalle cause che l’hanno determinato) e, in alcuni casi, anche il risarcimento parziale o totale della spesa per il biglietto.
La brutta notizia, però, è che secondo gli esperti i disagi accompagneranno i viaggiatori fino alla fine della stagione estiva rendendo estremamente difficile programmare viaggi di lavoro e vacanze. Nel frattempo è partito uno scambio di accuse con le compagnie che, da un lato, chiedono una riforma del settore a livello continentale, e con dall’altro tour operator e personale degli aeroporti che puntano il dito contro la programmazione delle compagnie low cost, sempre più caotica e imprevedibile, che non fa che congestionare gli scali principali.
Le cause dei disservizi
Quelle appena viste non sono le uniche cause di ritardi e disservizi. Molti dei problemi sono stati causati da fattori esterni come l’anomala ondata di maltempo che si è abbattuta sul nord Europa a inizio stagione e come la difficile situazione geo-politica globale. Guerra in Ucraina e instabilità in Medio Oriente hanno infatti ridotto fortemente i corridoi aerei disponibili congestionando di fatto il traffico aereo sulle stesse linee.
E se a tutto ciò aggiungiamo i numerosi scioperi di questi mesi, organizzati sia dal personale delle compagnie che da quello degli operatori aeroportuali, si intuisce come la situazione sia estremamente complessa e di difficile soluzione, almeno guardando al breve periodo o agli ultimi mesi dell’anno. Fattori che rendono ancora più importante, per chi vola o lo farà nei prossimi mesi, la consapevolezza dei propri diritti.
I numeri del trasporto merci internazionale
Chiudiamo con i recenti dai ufficiali relativi al trasporto merci a livello globale. A fornirli, lo scorso luglio, è stato il WorldACD Market Data che ha sottolineato come nei primi sei mesi dell’anno il trasporto cargo è cresciuto del 12% a confronto con lo stesso periodo del 2023. Più nel dettaglio, la crescita registrata nel primo trimestre è stata dell’11% mentre quella del secondo è stata del 12%, seppur con la lieve contrazione di giugno, mese in cui il tasso di crescita si è fermato al 9%.
Un piccolo rallentamento causato, secondo gli analisti, dalla riduzione della domanda delle spedizioni in uscita dal Medio Oriente e dal Sud dell’Asia che tra marzo e giugno è scesa dal 27% al 13%.
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