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Francesco Wu: “I tamponi per i cinesi in arrivo in Italia non servono, una misura più emotiva che razionale”

Il rischio di gridare “attenti al lupo” o meglio “attenti alla possibile variante del lupo “ per la seconda volta in 3 anni è che la comunità cinese passi per untore, il pensiero del manager legnanese

E’ un intervento severo quello che Francesco WU, conosciuto manager legnanese e attuale presidente onorario UNIC (Unione imprenditori Italia Cina), lancia oggi attraverso un video ripreso anche dalle TV nazionali. Wu si esprime sulla decisione del governo italiano sui tamponi all’ingresso negli aeroporti italiani delle persone provenienti dalla Cina: «Se avesse una valenza sanitaria scientificamente provato saremmo i primi come comunità cinese ad essere d’accordo con l’ordinanza del Ministero della Salute. Ma così non è e sembra più una misura emotiva che razionale. Infatti non è una misura per contenere i contagi in Italia perché non c’è l’obbligo di quarantena per chi arriva in Italia, cioè tampone sì ma poi vai dove vuoi, ma serve per monitorare eventuali varianti. Ma se si volesse veramente monitorare le possibili varianti che ahimè possono nascere in Cina come in tutto il mondo, soprattutto quella parte di mondo poco vaccinato, il monitoraggio andrebbe allargato con tamponi fatti a campione su tutti i voli in partenza da ogni parte del mondo perché se una cosa lo abbiamo capito è questo, che il virus gira velocemente dappertutto. E questo monitoraggio a campione su tutti gli ingressi da tutte le partenze avrebbero sì una valenza scientifica e statistica valida».

«L’altra fattore importante per non tornare indietro sono i vaccini efficaci come quelli ad MRNA e l’uso di mascherine in posti affollati per i soggetti più deboli – prosegue Wu – . Il rischio di gridare “attenti al lupo” o meglio “attenti alla possibile variante del lupo “ per la seconda volta in 3 anni è che la comunità cinese passi per untore di varianti e come accaduto nel Gennaio Febbraio 2020 cioè ad inizio epidemia in Cina, sia discriminata in quanto untori e vittime di violenza verbale e fisica in Italia».

Da qui il suo appello ai politici e ai media «di non sottovalutare questo aspetto importante e fondamentale per tutelare una minoranza in Italia. Se invece chi dice che questa sia una misura utile a contenere il propagarsi di nuove varianti mi spieghi come mai la politica del covid zero in Cina alla fine non ha funzionato. Una Cina che ha usato i metodi più rigidi di Controlli all’ingresso con 3 tamponi prima di atterrare in Cina e poi 21 gg di quarantena con tamponi giornalieri per tutti, Oltre al tracciamento usando tutte le tecnologie possibili. E noi vogliamo chiuderci come Italia e copiare in modo blando la politica del zero covid? Sappiate che L’Europa stessa ha bocciato l’ordinanza italiana dicendo che non serve».

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 30 Dicembre 2022
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