Consuntivo di fine anno scolastico: “Un bilancio disastroso!”
L'appello del sindacalista Pippo Frisone: "La scuola non più come una spesa da tagliare, ma come investimento per il futuro dei nostri giovani e per la crescita dell’Italia intera"
Nel giorno che segna la fine dell’anno scolastico, le considerazioni del sindacalista Pippo Frisone della Flcgil Legnano
«L’ultima campanella è suonata. All’uscita dalle scuole, oggi 8 giugno, si sono mescolati alle grida di gioiaanche i botti, come fosse l’ultimo dell’anno. C’è aria di festa tra gli studenti . Con loro festeggiano anche i genitori, per l’ultima fatica, l’ultimo accompagnamento dei più piccoli di ritorno a casa. Da domani i più potranno cominciare a godersi le tanto attese vacanze. Restano ancora in trepida attesa, quanti dovranno affrontare gli esami di licenza media e gli esami di maturità. Ancora una settimana, poi anche per loro il tanto atteso traguardo si farà sempre più vicino. Sullo sfondo, l’ultima polemica sull’obbligo della mascherina a scuola anche nel momento degli esami che si svolgeranno rigorosamente in presenza.
Ma che anno è stato questo che si chiude oggi? Se lo guardiamo dal punto di vista della pandemia e dei contagi, è stato migliore del 20/21. Non ci son state le scuole chiuse né lockdown come lo scorso anno. Diminuiti sicuramente i contagi e diminuite le classi che han dovuto fare ricorso alla DAD. Insomma, nonostante non siano mancati periodi d’impennata del Covid, prima e dopo Natale, il bilancio se confrontato con l’anno precedente, possiamo dire che è stato positivo. Son riprese gradualmente le uscite e i viaggi d’istruzione, le visite alle aziende e il PCTO che hanno favorito una ripresa della socialità tra gli allievi, ampiamente sacrificata nell’anno precedente.
Ad un bilancio positivo sotto l’aspetto della tutela della salute e della ripresa dell’attività didattica in presenza, non possiamo contrapporre un bilancio altrettanto positivo, per quanto riguarda tutto il resto. Pesante calo demografico, con oltre 175mila alunni in meno, di cui 6.900 solo in provincia di Milano, aumento del precariato con oltre 200mila unità a livello nazionale di cui 15mila solo nella nostra provincia. Concorsi ordinari e straordinari che a stento riescono a coprire il 50% dei posti, contratti scaduti e non ancora rinnovati, con stipendi tra i più bassi d’Europa. E con un decreto-legge n.36/22 che sotto mentite spoglie di attuazione del PNRR, non stanzia neanche un euro dai fondi europei e finanzia con tagli agli organici (-9.600) e alla Carta docente, pseudo innovazioni sulla formazione per i neoassunti, premi in carriera e modifiche radicali sul reclutamento, vera corsa ad ostacoli che non ha uguali in nessun Paese europeo. Una vera e propria invasione di campo in materie squisitamente contrattuali. Unica eccezione la partecipazione al 70% del personale della scuola alle elezioni di aprile delle RSU.
Un bilancio disastroso a dir poco, cui ha fatto seguito lo sciopero del 30 maggio, tentativo disperato delle OO.SS. per segnalare l’urgenza d’un cambio di rotta nelle priorità del Paese: la scuola non più come una spesa da tagliare ma come investimento per il futuro dei nostri giovani e per la crescita dell’Italia intera».
Pippo Frisone – Flcgil Legnano
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