Cannabis a uso medico, Federfarma: «L’accesso a questo farmaco non è uniforme»
Federfarma torna a segnalare situazioni di criticità negli approvvigionamenti di cannabis ad uso medico in alcune zone del territorio nazionale
Federfarma torna a segnalare situazioni di criticità negli approvvigionamenti di cannabis ad uso medico in alcune zone del territorio nazionale. «Questa carenza – precisa segretario di Federfarma, Roberto Tobia – rappresenta un problema sociale importante perché le preparazioni a base di cannabis terapeutica sono una terapia essenziale per molti pazienti colpiti da malattie che provocano dolori intensi, eppure la produzione nazionale e i quantitativi importati da altri Paesi non riescono a soddisfare il fabbisogno».
Una criticità importante riguarda anche la rimborsabilità, perché le preparazioni magistrali a base di cannabis sono prescrivibili dal 2013, ma «l’accesso a questo farmaco non è uniforme a livello nazionale, dipende dalla gestione delle singole Regioni – sostiene Tobia -. Ad oggi, Puglia, Molise e Calabria non hanno ancora recepito le indicazioni del Ministero. In queste regioni i pazienti che hanno bisogno di cure anche attraverso la cannabis, perciò, devono pagarle di tasca propria e il costo può arrivare anche ad oltre 500 euro al mese. È inaccettabile».
Questa indisponibilità a macchia di leopardo tra regioni ha fatto sì che, anche grazie alle segnalazioni di Federfarma, il Ministero della Salute si sia attivato in maniera concreta con l’istituzione di un tavolo al quale parteciperanno anche le associazioni dei malati. «Questo tavolo – conclude il segretario di Federfarma – contribuirà a fornire risposte adeguate alle esigenze dei malati, individuando soluzioni condivise».
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