La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate citata in Senato come esempio virtuoso
E' avvenuto durante l'intervento dell’ex ministro e sottosegretario Massimo Garavaglia sul tema dell'economia nei prossimi anni

L’occasione è stata la discussione del documento di finanza pubblica il 23 aprile. A citare come esempio virtuoso la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate è stato il senatore leghista Massimo Garavaglia, che ha iniziato la sua carriera politica come sindaco di Marcallo con Casone, per poi passare al Consiglio regionale, poi parlamentare per arrivare a ricoprire la carica di sottosegretario e poi viceministro dell’economia e finanze nel governo Conte I (2018-2019), quindi quella di ministro del turismo nel governo Draghi (2021-2022).
“In una situazione di oggettiva complessità, perché non si capisce bene come andrà l’economia nei prossimi anni, la cosa importante è avere basi solide. Allora partiamo da questo punto: abbiamo una serie di fattori che ci dicono che la nostra economia ha basi solide. Il sistema bancario è tra i più solidi d’Europa: prima eravamo i malati d’Europa, adesso anche la più piccola banca, anche la Banca di credito cooperativo di Busto Garolfo ha parametri ottimi; lo spread si è ridotto, il lavoro mese per mese macina record”, ha detto Garavaglia.
“Io mi ricordo quando ero il terzo di quattro figli, con papà falegname e mamma casalinga: come hanno fatto a farci studiare tutti? Simpaticamente si lavorava, si faceva il cameriere nel weekend, il muratore d’estate e non è morto nessuno. È proprio cambiato il mondo. Oggi nella nostra società non c’è più questa fame e questo è un dato che incide parecchio anche – e non solo – sulla produttività. Però, di fondo, c’è un tema vero su cui bisogna lavorare, probabilmente più culturale che altro: su questo punto cercherò di essere più chiaro. È evidente che la nostra è un’economia matura, come quella dell’Europa centrale, del nucleo centrale dell’Europa o degli Stati Uniti e non c’è la fame che c’è in altre Nazioni del mondo. Questo è un dato oggettivo”, un altro passaggio del suo intervento.
“Sui consumi dobbiamo essere un po’ ottimisti: se Dio vuole, queste guerre stanno per concludersi e solo la chiusura della guerra genererà un fattore positivo e un incremento dei consumi, perché oggi soprattutto le persone di una certa età stanno con il freno a mano tirato, perché preoccupati delle notizie che vedono tutti i giorni in televisione.
Abbiamo la disoccupazione sotto il 6 per cento, il tasso di occupazione sopra il 63 per cento: tassi record. Abbiamo 1,6 milioni di lavoratori in più rispetto a 15 anni fa; i conti sono in regola, come ci ha certificato anche l’Unione europea più e più volte. Diceva giustamente il presidente Calandrini che uno dei punti chiave è la riduzione della spesa netta: l’anno scorso – 2,1 per cento. Questo ci porta serenamente nella prospettiva di avere un contenimento della spesa che – sappiamo – dovrà crescere mediamente solo dell’1,3 per cento nei prossimi anni. Non siamo più il malato d’Europa”, la conclusione di Garavaglia
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