Filo Rosa Auser dopo lo stupro a Busto Arsizio: “Serve una rivoluzione culturale con gli uomini”
Così Loredana Serraglia referente di Filo Rosa Auser interviene a seguito del brutale episodio di violenza sessuale su una minorenne accaduto a Busto Arsizio

«Donne uccise, stuprate e maltrattate senza un perché. Siamo nel 2025 eppure le storie di violenza continuano a ripetersi e colpiscono sempre di più le giovani. Ci vuole una rivoluzione culturale: il movimento di un’intera comunità per dire basta». Così Loredana Serraglia referente di Filo Rosa Auser interviene dopo il brutale episodio di violenza sessuale su una minorenne accaduto a Busto Arsizio. Ma il suo è un pensiero abbraccia tutte quelle donne uccise in soli 4 mesi: «Sino a pochi giorni fa erano 11 le donne uccise per mano di un uomo, ma a questo punto potrebbero essere di più. Ed è sconcertate, sopratutto perché le vittime sono sempre più giovani». A suscitare rabbia in Serraglia è anche la mancanza di buon senso nella giustizia: «Penso a Giulia Cecchettin, uccisa con 75 coltellate, un atto definito dai giudici “senza crudeltà”. Allora mi chiedo: che cosa intendiamo per crudeltà? Ditemelo. Comprendo le leggi e anche gli intenti, ma temo che tutto ciò sia privo di senso. Com’è possibile accettarlo? Penso poi a Ilaria, il cui corpo è stato smembrato e chiuso in una valigia. Il suo assassino – il suo ex – si dichiara dispiaciuto, e forse è stato anche aiutato dalla madre. Terribile. Ora anche questo episodio di stupro, a poca distanza da noi è una ferita che non si rimarginerà mai. In questo caso ricordo a tutti: nessuno deve osar pensare: “se l’è andata a cercare” solo perché ha accettato di incontrare un ragazzo conosciuto online. Questo è un pensiero da condannare in partenza: ogni donna a qualunque età dev’essere rispettata in qualsiasi contesto si trovi».
Per Serraglia bisogna smuovere le coscienze dell’intera comunità «non solo le donne, ma anche e sopratutto gli uomini sono chiamati oggi, più che mai, ad allontanare questi comportamenti abominevoli che non appartengono e non devono appartenere a nessun essere umano, al di là del genere. Mi rivolgo proprio al genere maschile: fate anche voi la vostra parte contro la violenza condannate questo comportamento. Non è più tollerabile accettare che tragedie come queste avvengano sotto i nostri occhi».
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