Più di 1.500 firme per la petizione contro il progetto per il futuro del Polo Baraggia a Cerro Maggiore
Alle oltre mille firme arrivate online tramite la piattaforma Change.org, se ne aggiungono più di 500 raccolte dal comitato nelle piazze del paese

Supera quota 1.500 firme la petizione lanciata dal “Comitato no discarica” di Cerro Maggiore per chiedere «il blocco immediato del progetto» messo a punto da giunta e gestore dell’area per il futuro del Polo Baraggia e «l’attuazione di un vero recupero ambientale senza ulteriori conferimenti». Alle oltre mille arrivate online tramite la piattaforma Change.org, infatti, se ne aggiungono più di 500 raccolte dal comitato nelle piazze del paese, come continuerà a fare sabato 12 in piazza SS. Cornelio e Cipriano, domenica 13 in piazza San Bartolomeo a Cantalupo e sabato 19 di nuovo nel capoluogo.
«L’amministrazione comunale ha finalmente dichiarato un’apertura al dialogo sul progetto della discarica – sottolinea il “Comitato no discarica” -. Tuttavia, questa apertura arriva in ritardo e, soprattutto, senza la disponibilità a rivedere le proprie posizioni. Un dialogo autentico presuppone la volontà di ascoltare, ma soprattutto di mettere in discussione le proprie scelte, cosa che finora non è avvenuta. La nostra posizione è chiara: no a nuovi conferimenti di due milioni di metri cubi di materiali con il rischio che arrivino contaminanti impattanti per il suolo; no ai sette camion all’ora per i prossimi dieci anni su una arteria viabilistica già congestionata e disinteressandosi dell’impatto che avrebbe sul territorio tutto, paesi limitrofi compresi; rispetto degli impegni presi in precedenza con gli accordi passati e vincolanti per l’operatore a partire dal recupero ad area verde boschiva, non industriale e privata; no a controlli esclusivamente sulla carta fatti dall’operatore che è controllato e controllore».
«Se il Comune intende davvero dialogare, allora deve essere pronto anche ad azzerare il progetto di conferimento di nuovi materiali e a considerare alternative che rispettino le esigenze e le preoccupazioni dei cittadini – proseguono dal comitato -. Da parte nostra ci teniamo a precisare che la richiesta di dialogo da parte dell’amministrazione non deve essere fatta al comitato, perché un nuovo progetto di conferimento al Polo Baraggia, con un impatto ambientale e sociale significativo, richiede un vero processo di partecipazione pubblica, che ad oggi non c’è stato. La pubblicazione degli atti rientra esclusivamente nella trasparenza minima di legge. Si parla di riqualificazione ma nei fatti è l’ennesima riapertura della discarica».
«La cittadinanza ha diritto ad essere non solo informata ma anche ascoltata e resa protagonista delle decisioni che influenzano il territorio in cui vive e l’amministratore deve svolgere il proprio ruolo a sua tutela – conclude il “Comitato no discarica” -. Il sindaco è la prima autorità sanitaria del proprio Comune e la gestione riguardo al passato, al presente e al futuro del Polo Baraggia è anche questione di salvaguardia della popolazione. In ultimo, un amministratore deve innanzitutto rispetto alla propria cittadinanza. Ancora più per la dignità dei tanti cittadini che hanno lottato in ogni sede, anche in quella giudiziaria, affrontando denunce e processi. Tutto questo non può essere calpestato e dimenticato».
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