Oltre 1200 firme per la petizione contro il progetto per il futuro del Polo Baraggia a Cerro Maggiore
Più di 300 firme sono arrivate nella sola mattinata di domenica 30 marzo, quando il comitato è sceso in piazza con un banchetto. Sopra quota 900 la petizione online

Più di 300 firme – 325 per la precisione – in una mattinata per la petizione lanciata dal “Comitato no discarica” di Cerro Maggiore, che domenica 30 marzo è sceso in piazza per raccogliere sottoscrizioni per chiedere «il blocco immediato del progetto e l’attuazione di un vero recupero ambientale senza ulteriori conferimenti». Firme che vanno ad aggiungersi alle oltre 900 già raccolte sulla piattaforma Change.org, segnale che il futuro del Polo Baraggia a Cerro Maggiore rimane un tema “caldo”, anche a quasi 30 anni dalle battaglie fatte di manifestazioni, assemblee e presidi permanenti ai cancelli dell’allora discarica.

Tanti i dubbi del comitato sul progetto messo in cantiere dalla giunta Berra, dal «conferimento per i prossimi 10 anni di 2,1 milioni di metri cubi di materiali contenenti concentrazioni di metalli pesanti (arsenico, cadmio, piombo, mercurio, cromo esavalente, nichel), idrocarburi, solventi industriali, diossine, PCB e altre sostanze contaminanti compatibili solo con siti industriali» alle procedure di monitoraggio, con procedure di monitoraggio definite «controlli esclusivamente di tipo quantitativo e su carta. Passando per il «recupero morfologico dell’area con ripristino a verde unitamente alla successiva realizzazione di un parco fotovoltaico privato senza alcun beneficio economico per la comunità…tra 10 anni».
Dubbi già respinti al mittente da Palazzo Dell’Acqua, che anzi ha rivolto al comitato un appello all’unità. «L’esperienza maturata nelle battaglie giudiziarie di questi anni – ha spiegato l’amministrazione comunale -, la capacità dei nostri consulenti, la valutazione del costo opportunità di medio e lungo periodo ci ha spinto ad agire come fatto, nell’attesa che Città metropolitana si pronunci sull’autorizzazione. Per tutte queste ragioni chiediamo con forza di non sprecare le forze per dividerci, ma rinnoviamo la proposta al comitato di incontrarci, per capire le opinioni reciproche al fine di stare uniti, perché questo argomento non ha colori politici ma un unico scopo: non rischiare di avere un’altra discarica, che il comitato allora e anche questa amministrazione, negli scorsi mesi, hanno combattuto».
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