Nuova area per gli orti urbani a Nerviano tra via Ticino e via Don Minzoni
Dubbi dalla Lega sulla scelta di «sacrificare uno dei due campetti di calcio» presenti nell'area, dove nel 2021 sono state sostituite le porte con una spesa di 2mila euro

Nuova area per gli orti urbani a Nerviano tra via Ticino e via Don Minzoni, nel quartiere Aler. Gli orti, “sfrattati” da Cantone dal cantiere per il potenziamento della tratta ferroviaria Rho – Parabiago, verranno realizzati sul terreno che attualmente ospita uno dei due campi da calcio presenti nell’area: si parla in tutto di una ventina di appezzamenti su un’area da circa 1.650 metri quadri, per una spesa complessiva di poco inferiore a 50mila euro. Cifra che potrebbe essere coperta anche grazie ai fondi messi a disposizione dei Comuni dalla Regione per la realizzazione di orti didattici, urbani e collettivi come« strumenti per diffondere la cultura del verde e dell’agricoltura, la riqualificazione di aree abbandonate e la promozione di una maggiore consapevolezza sulla produzione e il consumo di cibo».
I nuovi orti urbani – per la cui realizzazione al momento non c’è ancora una tempistica definita, con la sindaca Daniela Colombo che proprio nei giorni scorsi è tornata a sedersi al tavolo con Italferr anche per quantificare la compensazione economica che Nerviano dovrà ricevere a seguito dell’esproprio per il cantiere – sono finiti anche tra i banchi del consiglio comunale durante l’ultima seduta, attraverso un’interpellanza presentata da Lega, Gruppo Indipendente Nervianese e Con Nerviano.
«Se da una parte siamo soddisfatti perché finalmente è stata individuato il posto dove realizzare gli orti, spiace constatare che venga sacrificato uno dei due campetti di calcio, oggetto, fra l’altro, nel 2021 di una spesa attorno ai 2mila euro per la sostituzione delle porte – ha sottolineato il Carroccio a valle della seduta consiliare -. Se è vero che resta l’altro campo da calcio adiacente per essere utilizzato, si poteva comunque pensare ad una sede alternativa, con la scelta presa dall’amministrazione comunale, senza la minima condivisione! Sottolineato ciò, non avendo nessuna notizia in merito al cronoprogramma di realizzazione ed assegnazione degli orti, sarà nostra premura sollecitare il tutto da vicino. È doveroso sottolineare l’importanza di questi luoghi inclusivi di interazione sociale, che costituiscono validi strumenti di socializzazione per gli anziani, riscoprendo il piacere di essere utili alla comunità».
Perplessità, quelle della Lega, sposate durante la seduta consiliare anche dal PD. «Spero che si lascino tranquilli i campi in zona Gescal e si individui un’area il più possibile urbana – aveva sottolineato il consigliere Girolamo Franceschini -, affinché questi orti realizzino la definizione di orto urbano e non si vada a cercare e trovare un’altra area periferica». In quella sede l’assessore alle Politiche sociali Carolina Re De Paolini aveva peraltro spiegato che «sono state fatte valutazioni su altri luoghi, ma per caratteristiche e soprattutto per la localizzazione la zona tra la via Don Minzoni e la via Ticino, alle spalle dell’ultima fila di edifici del quartiere Aler, ci sembrava la migliore perché insiste su un’area che è già un minimo urbanizzata e, di conseguenza, non è completamente defilata rispetto al centro abitato. Anche il presidio del territorio e il presidio dell’area ci sembrava potessero sfociare positivamente in questa scelta. Ci sarà sicuramente l’esigenza di andare a sacrificare il campetto più piccolo, che però è quello certamente meno utilizzato rispetto a quello di metratura più generosa».
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