Con “Parabellum” la battaglia di Parabiago diventa una graphic novel. E arriva in libreria e su Amazon
È disponibile nelle librerie cittadine e su Amazon "Parabellum – La battaglia di Parabiago", romanzo a fumetti edito da Ferrogallico, con testi di Francesco Granito e disegni di Giuseppe Botte

Quasi sette secoli dopo i combattimenti nella campagne di quella che poi sarebbe stata “ribattezzata” la città della calzatura, la battaglia di Parabiago diventa una graphic novel. È disponibile nelle librerie cittadine e su Amazon “Parabellum – La battaglia di Parabiago”, romanzo a fumetti edito da Ferrogallico, con testi di Francesco Granito e disegni di Giuseppe Botte, che ha “incassato” il patrocinio di tutti i Comuni a vario titolo coinvolti dalla battaglia, ovvero, oltre alla città del Legnanese, Aquileia, Casale Monferrato, Ferrara, Saluzzo e Volpiano.
«Questa pubblicazione è un’occasione per parlare della nostra storia e del nostro territorio in modo diverso – ha sottolineato il sindaco Raffaele Cucchi durante la presentazione dell’opera in municipio -. Abbiamo libri che raccontano la storia di Parabiago, ma la scelta di realizzare una graphic novel rappresenta un modo differente per approcciarsi al tema e anche per raccontare la nostra storia ad un pubblico diverso. Non possiamo che essere contenti di ogni occasione per parlare della nostra Parabiago, della nostra storia e delle nostre origini».
«Questo libro crea un ponte tra il passato e il presente – ha aggiunto la consigliera regionale di Fratelli d’Italia Alessia Villa -. È un piacere parlare di cultura e farlo con una graphic novel è accattivante, innovativo, leggero: è un modo di far cultura che riesce ad avvicinare grandi e piccini, adulti e giovani, un modo di raccontare la storia per renderla davvero accessibile a tutti. Come Regione non possiamo far altro che sostenere con forza e con orgoglio chi ogni volta mette in campo delle iniziative come queste legate alle nostre tradizioni, al mantenimento della nostra identità, alla promozione del nostro patrimonio storico e culturale».
«Quello di Parabiago fu uno scontro decisivo per il dominio visconteo, segnato dalla leggendaria apparizione di San Francesco sul campo di battaglia – sono state le parole del sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti. Come sottosegretario all’Istruzione, voglio sottolineare quanto la storia nei programmi didattici sia fondamentale per conoscere un territorio e le sue radici: un valore che eventi come questo incarnano pienamente. È giusto che gli studenti e le studentesse del territorio conoscono bene questa battaglia perché tramandano così le loro tradizioni».

Com’è nata la graphic novel “Parabellum”
“Motore” della nascita della graphic novel dedicata alla battaglia di Parabiago è stata l’associazione culturale Parabiago Medievale. «Come associazione ci occupiamo di divulgare la cultura – ha spiegato il presidente Daniel Marazzini -. La battaglia di Parabiago è stato l’evento “clou” della storia medievale di questa città: quest’opera è il risultato di uno sforzo durato tre anni durante i quali abbiamo lavorato ad un’idea in cui abbiamo creduto fin dal primo momento. Speriamo che questa graphic novel ci renda orgogliosi di portare Parabiago non solo in tutta la Regione, ma anche in tutta Italia: il nostro scopo è far conoscere la nostra storia non solo ai nostri concittadini, ma a tutti. Vogliamo far capire che la città non è solo un dormitorio o una periferia di Milano, ma ha una sua storia da valorizzare appieno».
«Quando abbiamo fondato l’associazione qualche anno fa, abbiamo iniziato a lavorare sul tema della battaglia con i ragazzi: una delle proposte è stata proprio quella di realizzare questa graphic novel – gli ha fatto eco Giuliano Polito, consigliere comunale in quota Fratelli d’Italia e membro dell’associazione Parabiago Medievale -. È stato difficile crederci anche per chi lo ha proposto, perché ha richiesto un grandissimo lavoro. In tre anni siamo riusciti ad avere in mano una bozza di prodotto e da quel momento in poi abbiamo iniziato anche a cercare una collaborazione con le istituzioni: innanzitutto con il nostro Comune, ma anche con i Comuni che sono i rappresentanti contemporanei degli alleati di Milano nella battaglia contro i veronesi, cercando di ricostruire con qualche secolo di ritardo quell’alleanza e di tradurla in una collaborazione per questo libro, all’interno del quale ci sono approfondimenti sullo stemma dei Visconti e sulla numismatica medievale milanese. Il fine ultimo di questo prodotto è fare una cultura accessibile a tutti, dai più grandi ai più piccoli, da chi ha più tempo libero per leggere a chi ne ha meno».
Dall’idea alla sua traduzione su carta, insomma, di acqua sotto i ponti ne è passata. «Quest’opera per noi è stata una sfida, innanzitutto per riuscire a comprendere il contesto storico, le dinamiche della battaglia e i suoi protagonisti – ha evidenziato l’editore Federico Goglio -. La difficoltà, come nei film, è stata anche quella di riuscire a ricostruire i costumi dell’epoca e il centro abitato, perché oggi non ci sono molte testimonianze architettoniche di quel periodo. Ci siamo anche dovuti un po’ immedesimare negli uomini che erano pronti alla battaglia: questo è un fumetto che racconta uno scontro, una battaglia per certi versi sottovalutata, ma nella tragedia della guerra, al di là di ogni retorica, ci sono anche momenti nei quali l’animo dei protagonisti emerge in maniera più forte e rivelano la propria identità. In un certo senso si può forse dire che ora i cittadini di Parabiago hanno degli eroi in cui potersi immedesimare: non quelli della Marvel o di altri film, ma eroi che sono stati abitanti della città esattamente come loro».

La battaglia di Parabiago
Il punto di partenza per raccontare la battaglia di Parabiago in una graphic novel è stato il romanzo “Milletrecentotrentanove – Il nemico alle porte” di Francesco Granito. «Nel 1332 Azzone Visconti prende il potere a Milano: allora il potere era ereditario, ma non era ancora una signoria perché doveva esserci poi una ratificazione dal basso e si cercava anche una una legittimazione dall’alto verso l’Impero, tant’è che qualche anno dopo Azzone, pagando una somma folle, ottenne dall’imperatore Ludovico il Bavaro la nomina a vicario imperiale – ha raccontato durante la presentazione Granito -. Una volta insediatosi a Milano, associa al suo governo due zii, Luchino e Giovanni, mentre il terzo, Lodrisio, non viene associato nonostante avesse sempre lavorato per la famiglia e inizia a congiurare. Scoperto, è costretto a fuggire e dopo un percorso tortuoso finisce a Verona, che continuamente si contendeva i territori con Milano, e propone a Mastino II della Scala una vendetta contro Milano dopo che l’anno prima Verona era stata sconfitta ed espugnata di quasi tutti i suoi territori».
«Nessuno si aspettava una reazione immediata da Verona, non aveva le forze – ha proseguito Francesco Granito -: gliele diede Lodrisio con la compagnia di San Giorgio. Lodrisio Visconti conosceva così bene il territorio che riuscì a portare l’esercito veronese fino alle porte di Milano senza essere scoperto dalle sentinelle: arrivato a Cernusco la devastò, e lo stesso fece a Sesto San Giovanni, per poi ripiegare nel Seprio per rifornirsi. Milano in quei giorni si riorganizzò, Azzone Visconti richiamò l’esercito schierato a Brescia e chiamò gli alleati e dei mercenari dalla Svizzera che la sera del 20 febbraio 1339 devastarono Legnano pensando che vi fosse ancora nascosto il tesoro del Barbarossa. La sera stessa arrivò da Milano il primo contingente per bloccare Lodrisio: le avanguardie milanesi vennero sconfitte il mattino dopo, 21 febbraio 1339. Luchino Visconti, che aveva il grosso dell’esercito stanziato a Nerviano avanzò quindi verso Parabiago: il suo esercito e quello di Lodrisio si confrontarono sostanzialmente alla pari, ma prevalse quest’ultimo».
«I milanesi si persero d’animo e scapparono, ma a Rho c’erano le retroguardie – ha concluso Granito -: gli alleati chiamati da Azzone Visconti, che si armarono di coraggio e affrontarono ancora l’esercito di Lodrisio a Parabiago. La terza ondata della battaglia ebbe del miracoloso, perché pochi soldati rispetto alla massa dell’esercito di Lodrisio, riuscirono a prevalere: negli anni successivi si pensò fosse intervenuto Sant’Ambrogio a cavallo fustigandoli. Questo è quello che vogliamo tramandare alle nuove generazioni, non perché siamo guerrafondai ma perché amiamo la storia: veniamo anche da quei conflitti, non dobbiamo dimenticare il tempo che è trascorso prima di noi, altrimenti non riusciremo mai ad andare avanti».
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