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Quasi un milione di euro per rifare la copertura alla piscina di Busto Garolfo. Primo via libera al progetto

La giunta Rigiroli ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica per il rifacimento della copertura della piscina, primo passo per avviare effettivamente il cantiere durante la stagione estiva

Piscina di Busto Garolfo - Foto di Michele Petrera (2024)

Primo via libera al rifacimento della copertura della piscina comunale di Busto Garolfo, che nei mesi scorsi ha dovuto affrontare una chiusura temporanea a seguito del riscontro di un’anomalia in una delle travi in legno lamellare che sostengono la copertura dell’impianto. La piscina ha riaperto i battenti a metà febbraio grazie al posizionamento dei sostegni di sicurezza per le travi, ma intanto da Palazzo Molteni è arrivata l’approvazione al progetto di fattibilità tecnico-economica per il rifacimento della copertura, primo passo per avviare effettivamente il cantiere durante la stagione estiva, alla chiusura della parte coperta dell’impianto.

Realizzata alla fine degli anni ’80 tra via Europa e via Busto Arsizio, la piscina di Busto Garolfo si estende su una superficie coperta di poco più di 2.800 metri quadri ed è composta da due vasche coperte, una tribuna per gli spettatori, palestre per la ginnastica pre-natatoria, una palestra fitness, spogliatoi, reception con area bar e uffici, oltre ai magazzini, all’infermeria e ai locali tecnici. Nell’area esterna dell’impianto, invece, ci sono due vasche scoperte e il solarium.

Nei mesi scorsi era stato rilevato il «cedimento di una trave primaria sull’appoggio delle colonne lato giardino», constatato nel corso del mese di novembre 2024, a valle del quale l’amministrazione comunale aveva richiesto una serie di indagini per «determinare qualitativamente la consistenza della matrice legnosa su tutti gli appoggi lato parco e lato tribuna», dalle quali era emerso che «tutti gli appoggi hanno subito nel corso del tempo un degrado materico – come si legge nella relazione generale al progetto di fattibilità tecnico-economica -, probabilmente dovuto all’attacco di agenti patogeni in relazione alle alte umidità presenti nell’ambiente interno, tale da deteriorare irreversibilmente le condizioni di resistenza meccanica delle travi in legno lamellare e, di conseguenza, dell’intera struttura di copertura delle vasche».

Da lì la decisione di procedere con la demolizione e ricostruzione della copertura, per la quale si è optato per un rifacimento con pannelli coibentati autoportanti e carpenteria metallica con verniciatura antiruggine ai fosfati di zinco. Si parla di un intervento da 975mila euro, per il quale potrebbero arrivare degli incentivi dal Gestore dei Servizi Elettici per le quote relative all’efficientamento energetico delle coperture.

Foto di Michele Petrera

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 13 Marzo 2025
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