400 DAE salvavita nell’Alto Milanese: tutti possono usarli. Ecco come
Insieme ai ragazzi di Politics Hub abbiamo partecipato ad un corso organizzato dall'associazione SessantaMilavitedaSalvare per mostrarvi come e quanto è importante utilizzare i DAE.
Sono circa 60.000 le persone che ogni anno perdono la vita in Italia per via di un arresto cardiaco, un numero che potrebbe essere ridotto in modo significativo grazie all’uso tempestivo dei DAE, i defibrillatori automatici esterni. Insieme ai ragazzi di Politics Hub abbiamo partecipato ad un corso organizzato dall’associazione SessantaMilavitedaSalvare alla Contrada di Sant’Erasmo per mostrarvi come e quanto è importante utilizzare i DAE. GUARDA IL VIDEO IN COPERTINA.
I DAE sono dispositivi in grado di erogare una scarica elettrica per ripristinare il battito cardiaco in caso di arresto. Possono essere posizionati in luoghi pubblici, dove sono accessibili 24 ore su 24, oppure all’interno di strutture private, dove l’accesso è limitato agli orari di apertura della struttura stessa. La recente legge 116 del 2021, ha inoltre liberalizzato l’uso dei DAE, questo significa che chiunque lo possa usare senza necessità di un’abilitazione specifica.
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Solo nell’ultimo anno nell’Alto Milanese questi dispositivi hanno permesso di salvare la vita a 5 persone, dimostrando quanto sia necessaria e importante una rete capillare di defibrillatori.
SessantaMilaViteDaSalvare
C’è un’associazione che aiuta a gestire la rete dei 400 defibrillatori dell’Alto Milanese. Si chiama SessantaMilaViteDaSalvare AltoMilanese ed è nata nel 2001 dopo un tragico evento: la morte di Marco Bandera, studente 19enne dell’istituto Bernocchi di Legnano, che il 21 marzo 2001 perse la vita a causa di un arresto cardiaco durante una partita di calcetto. Da allora, l’associazione si impegna a diffondere la cultura della defibrillazione precoce, sensibilizzando la popolazione e promuovendo l’installazione di DAE sul territorio.
«L’arresto cardiaco può colpire tutti, in qualsiasi momento, indipendentemente dall’età o dallo stato di salute. L’unica terapia efficace è proprio al defibrillazione elettrica, che, per salvare una vita, deve essere effettuata entro 5 o 6 minuti dall’inizio del malore. Negli impianti sportivi, dove la presenza dei DAE è obbligatoria per legge, la sopravvivenza in caso di arresto cardiaco è cresciuta dell’88%: quasi 9 persone su 10 si salvano proprio grazie alla tempestiva defibrillazione», spiega Mirco Jurinovich, presidente dell’associazione.
Un esempio concreto dell’importanza dei DAE è avvenuto a Legnano, lo scorso dicembre, in via 29 Maggio. Un uomo di 50 anni ha subito un arresto cardiaco appena uscito di casa, fortunatamente, alcuni testimoni lo hanno soccorso e hanno immediatamente chiamato il 112. L’operatore al telefono ha segnalato ai soccorritori la presenza di un defibrillatore pubblico situato presso il Tennis Club di Via Cairoli. Questo DAE era uno dei primi 10 defibrillatori pubblici acquistati dal comune e installati a Legnano grazie all’allora sindaco Centinaio nell’ambito del bilancio partecipato. Grazie al tempestivo uso del defibrillatore, l’uomo è stato rianimato con successo ed è potuto tornare alla sua vita quotidiana.
«Questo episodio dimostra quanto sia fondamentale garantire una rete capillare di DAE accessibili a tutti. Nel 2024, la sopravvivenza di una persona non dovrebbe dipendere dalla fortuna o dalla presenza casuale di un defibrillatore nelle vicinanze, ma da un sistema ben organizzato e capillare», conclude Mirco Jurinovich.
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