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Referendum su lavoro e cittadinanza, Landini al PalaBertelli: “Il voto è la nostra rivoluzione”

Il segretario della Cgil ha parlato all'assemblea regionale organizzata al palazzetto di San Giorgio su Legnano per lanciare la campagna referendaria 2025

Più di mille persone al PalaBertelli di San Giorgio su Legnano per l’assemblea regionale della Cgil Lombardia che si è svolta questa mattina, 20 febbraio, per lanciare la campagna referendaria 2025 “Il voto è la nostra rivoluzione”. Gli italiani saranno chiamati ad andare al voto entro la metà di giugno: precarietà, sicurezza, licenziamenti illegittimi e cittadinanza i temi al centro dei quesiti.

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Il convegno è stato aperto dal sindaco di San Giorgio Claudio Ruggeri – «Questa assemblea passerà alla storia per San Giorgio», ha detto il primo cittadino – e dal segretario della Cgil Ticino Olona, Mario Principe. Quest’ultimo ha posto l’accento sui distretti produttivi del territorio, tra cui quello della meccatronica, l’aerospazio, la ricerca oncologica e il calzaturiero di lusso, settori che necessitano di maggiori tutele e investimenti: «Le Istituzioni sono totalmente assenti, come dimostra la crisi della Teva di Nerviano. Servono politiche industriali concrete e investimenti reali». Principe ha anche ricordato il sacrificio dei fratelli Venegoni e le lotte sindacali degli anni ’70 a Legnano, sottolineando la necessità di un patto generazionale per difendere i diritti conquistati: «Il referendum è lo strumento per cambiare le condizioni di vita e di lavoro».

LE TESTIMONIANZE

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L’assemblea ha dato spazio anche atestimonianze di lavoratori e cittadini di seconda generazione. «Non possiamo accettare la cultura dell’ignoranza. Andiamo a votare per chi non ha il diritto di voto, per una legge più giusta», ha detto Katry, cittadina italiana di origini egiziane. Particolarmente toccante la storia di Giulia, lavoratrice precaria, che non ha potuto partecipare all’assemblea per paura di ritorsioni. La sua assenza è stata simbolicamente rappresentata da una sedia vuota sul palco: «Le attuali leggi sui contratti a termine non impongono nemmeno la giustificazione della loro durata, impedendo a molti lavoratori di fare progetti». Durante la tavola rotonda con Anpi, sindacati e associazioni è stato poi lanciato un messaggio chiaro: «La democrazia é sotto attacco, abbiamo il dovere di agire e fare massa critica: il cambiamento è possibile».

IL MONITO DI LANDINI

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E il primo strumento da usare è proprio il voto. Lo ha ribadito il segretario della Cgil, Maurizio Landini, intervenuto nel discorso di chiusura: «Dobbiamo riappropriarci del nostro diritto più grande – ha detto con decisione dal palco -. Votando per il referendum non diamo una delega a qualcuno: il cittadino decide se cancellare una legge con un ritorno immediato sulla propria vita e su quella di tutta la comunità. Se il referendum passerà, due milioni e mezzo di persone potranno ottenere la cittadinanza. I lavoratori assunti dopo il 2015 e licenziati senza giusta causa potranno essere reintegrati. Le forme contrattuali ingiuste nei lavori a termine saranno cancellate. E la responsabilità sugli incidenti sul lavoro verrà estesa all’impresa appaltante».

Citando la celebre corsa del Campaccio ospitata dal Comune di San Giorgio, Landini ha richiamato all’unione: «Non ci basta partecipare, questa corsa la dobbiamo vincere – ha rimarcato -.  Le logiche autoritarie si fanno avanti quando non c è partecipazione al voto, ricordiamocelo. È arrivato il momento di rivoltarsi».

Anche perchè il momento lo richiede: «Siamo ad un passaggio epocale – ha concluso il segretario della Cgil -. In America Trump e Mask stanno affermando la cultura della libertà del profitto e del mercato, senza nessuna regola e nessun vincolo sociale, fino ad arrivare all’uso delle tecnologie e della guerra. Quando dicono che “La democrazia non è più compatibile con la libertà”, noi dobbiamo riaffermare la cultura della libertà, della solidarietà e delle istituzioni sociali. Servono strumenti che mettano vincoli al mercato anteponendo al profitto, la persona e il diritto a essere un cittadino e una cittadina che non solo deve poter votare, ma deve essere libero anche nel modo di lavorare, avere la sua dignità e poter utilizzare la propria intelligenza. Non dobbiamo avere paura degli altri, dobbiamo investire sull’intelligenza, sul salario, sul lavoro dei nostri giovani».

I 5 QUESITI 

– Abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti (Jobs Act): questo quesito propone l’eliminazione delle norme che permettono alle aziende di non reintegrare i lavoratori assunti dopo il 2015 in caso di licenziamento illegittimo.

– Cancellazione del tetto all’indennità per licenziamenti nelle piccole imprese: si propone di rimuovere il limite massimo di sei mensilità per l’indennizzo dovuto ai dipendenti di aziende con meno di 15 dipendenti in caso di

– Eliminazione di alcune norme sui contratti a termine: questo quesito mira a modificare le disposizioni che regolano l’utilizzo dei contratti a tempo determinato, limitandone l’uso a specifiche causali temporanee.

– Esclusione della responsabilità solidale negli infortuni sul lavoro negli appalti: si propone di abrogare le norme che impediscono di estendere la responsabilità all’impresa appaltante in caso di infortuni sul lavoro occorsi nell’ambito di appalti.

– Riduzione dei tempi di residenza per la cittadinanza: Questo quesito propone di dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale richiesto agli stranieri extracomunitari maggiorenni per poter richiedere la cittadinanza italiana. QUI PER SAPERNE DI PIÙ

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Pubblicato il 20 Febbraio 2025
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