Archeologi al lavoro a Canegrate: sotto analisi le tracce trovate nel sito di via Adige
Come conferma il sindaco Matteo Modica gli archeologi al lavoro sul sito hanno individuato tracce di interesse, ma non ci sono ancora conferme ufficiali sull'entità e l'importanza della scoperta
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Durante alcuni scavi in via Adige a Canegrate, sono emerse tracce di possibili insediamenti abitativi. Una scoperta, se fosse confermata a tutti gli effetti, entusiasmante per la comunità canegratese che è già stata protagonista di situazione analoghe tant’è che nel 2023 venne realizzata una mostra per esporre i reperti trovati 70 anni fa: testimonianze della presenza di una necropoli dell’età del Bronzo una delle più importanti ed estese dell’Italia nord-occidentale. La possibilità quindi di fare nuove scoperte era già nell’aria per gli esperti della Soprintendenza che attenzione stanno cercando di far emergere il passato dalla terra. Non ci sono ancora certezze sulla tipologia di elementi che verranno trovati e tante le ipotesi che si stanno presentando, come quella di un sito risalire addirittura al periodo romano. Come conferma il sindaco Matteo Modica gli archeologi al lavoro sul sito hanno individuato, a circa 50-70 cm sotto il livello del prato, delle strutture murarie composte da ciottoli e sassi di fiume, elementi che potrebbero essere riconducibili a costruzioni medievali o altomedievali. L’esplorazione è effettuata con le trincee esplorative, ma è ancora tutto all’inizio. Si è anche ipotizzato che l’area possa essere stata abitata già in epoca romana, ma chissà. «Al momento, non ci sono ancora conferme ufficiali sull’entità e l’importanza della scoperta – afferma Modica -. Siamo tutti in attesa di capire l’esito delle analisi degli esperti. Tutto può essere. Solo la Soprintendenza potrà dirci se vi sono elementi di valore o meno». Ogni nuovo strato di terra, quindi, potrebbe rivelare ulteriori segreti sul passato di questa zona.
Il nostro lettori, Raffaele, appassionato di archeologia locale, che è andato sul posto per osservare meglio la situazione, ha condiviso il suo entusiasmo: «Sono sempre stato appassionato di archeologia soprattutto a livello locale. Così mi sono fermato per cercare di capire. Non ci sono ancora conferme dell’entità della scoperta. Resta il fatto che è una struttura veramente importante come estensione. Qualche ipotesi potrebbe già delinearsi: potrebbe esser stata una zona fertile per il limo dell’Olona, dopotutto siamo a livello degli argini golenali».
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