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Fermato per aver aiutato la “mantide di Parabiago” ad uccidere il marito, Massé nega tutte le accuse davanti al GIP

Massè, sentito dal GIP del Tribunale di Busto Arsizio dopo il fermo dei giorni scorsi, ha negato di essersi trovato nell'abitazione di Michele Della Malva la sera del decesso

Fermato per aver aiutato la "mantide di Parabiago" ad uccidere il marito, Massé nega tutte le accuse davanti al GIP

Ha respinto al mittente tutte le accuse Maurizio Massè, il 59enne presunto amante di Adilma Pereira Carneiro – la “mantide di Parabiago” già a processo per l’omicidio del compagno Fabio Ravasio e ora fermata anche per l’omicidio dell’ex marito -, accusato di averla aiutata ad uccidere il coniuge Michele Della Malva la sera del 9 dicembre 2011.

Massè, sentito dal GIP del Tribunale di Busto Arsizio Anna Giorgetti martedì 18 febbraio dopo il fermo come indiziato di delitto di sabato 15, «ha deciso di rispondere alle domande del giudice – ha spiegato la sua legale, l’avvocato Cristina Morrone -. Lui si dichiara innocente rispetto alle accuse che gli sono state mosse e ha dato la sua spiegazione su tutti i fatti. Cercheremo di provare la sua assoluta innocenza in tutte le sedi opportune: il mio assistito ci ha provato già oggi e non ha voluto avvalersi della facoltà di non rispondere proprio perché si dichiara assolutamente estraneo a tutti i fatti».

La difesa di Massé, che di Della Malva era anche ex cognato, al termine dell’interrogatorio di garanzia ha ribadito che la sera in cui la vittima ha perso la vita il 59enne non si sarebbe trovato nell’abitazione del defunto. «Bisognerebbe anche capire come delle persone, a 13 o 14 anni di distanza dai fatti, si ricordino il volto di qualcuno che hanno visto», ha sottolineato il suo avvocato. Così come, sempre secondo quanto riferito dai legali dell’uomo, non ci sarebbe stata alcuna relazione tra Massé e la “mantide di Parabiago”. «Conosceva Adilma semplicemente in quanto moglie della vittima – ha aggiunto l’avvocato Morrone -, l’aveva vista sempre e comunque insieme al marito».

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, invece, Massè avrebbe trascorso insieme a Della Malva le ultime ore di vita dell’uomo, sottoposto al momento del decesso al “classico” esame tossicologico ma non ad ulteriori accertamenti che avrebbero potuto fare luce sull’eventuale somministrazione di altre sostanze con cui potrebbe essere stato in qualche modo stordito prima di fargli ingerire un sacchetto contente cocaina. Il fermato secondo quanto ricostruito dall’attività investigativa avrebbe lasciato l’abitazione – dove Della Malva, all’epoca in semilibertà, si trovava in permesso per accudire i figli – poco prima del decesso della vittima. A confermare la sua presenza quella sera e durante la notte ci sarebbero almeno due testimonianze.

Anche questa volta, come per l’omicidio di Fabio Ravasio, la “mantide” sulla scena del delitto non c’era. La donna, infatti, in quei giorni assisteva in ospedale alcuni dei figli, all’epoca ricoverati. Avvisata dai figli più grandi delle condizioni in cui versava il marito, ai quali aveva assicurato che avrebbe provveduto lei stessa a chiamare i soccorsi, Adilma Pereira Carneiro chiamerà i soccorsi solo cinque ore dopo, quando ormai per Della Malva non ci sarà più niente da fare.

Nel mirino della difesa del 59enne potrebbe finire anche la competenza territoriale della Procura di Busto Arsizio, visto che la morte di Della Malva è avvenuta a Mesero. Tutti elementi comunque ancora da valutare al momento, in attesa di sapere per quale misura cautelare opterà il GIP a valle della convalida del fermo.

«La priorità è farlo uscire dal carcere – ha concluso la legale di Massé -: a nostro avviso non sussiste alcuna esigenza cautelare. Il pericolo di fuga non esiste e nemmeno quello della reiterazione del reato: si tratta di fatti che risalgono al 2011, parlare di attualità o di concretezza delle esigenze cautelari in questo momento è veramente senza senso».

Nella foto in copertina, l’avvocato Cristina Morrone che difende Maurizio Massé

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Febbraio 2025
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