Mario Zucchetti, pregnanese scomparso alcuni anni fa, era un soldato operativo sul fronte Greco-Albanese quando, dopo l’8 settembre del 1943, fu costretto a scegliere se combattere per l’esercito nazista oppure se essere destinato ai lavori forzati. La sua scelta, insieme a molti altri commilitoni, fu quella di non combattere per i nazisti contro il suo Paese e per questo fu deportato, internato un lager al confine tra Polonia e Cecoslovacchia e destinato al lavoro coatto per l’economia di guerra. Rimase qui circa due anni, tra il settembre del ’43 e la primavera del ‘45, quindi riuscì a rientrare in Italia.

Lunedì 27 gennaio, in concomitanza con la Giornata della Memoria, il nipote Alessio Carletto ha ricevuto dalle mani del Sindaco, Angelo Bosani, la Medaglia d’Onore concessa dal Presidente della Repubblica.
“Conoscere la Storia ci consente di essere più consapevoli, per interpretare il nostro presente e indirizzare il nostro futuro” dice il Sindaco, Angelo Bosani “accanto alla grande Storia, quella dei popoli e dei loro governanti, ci sono infinite storie di singole persone, come quella di Mario Zucchetti. È stato un piacere e un onore premiare commemorare il sig. Zucchetti che ricordo bene, dato che era uno dei miei vicini di casa quando ero un ragazzo.”

Durante la cerimonia, svoltasi a Palazzo Reale a Milano e presieduta dal Prefetto di Milano, dott. Claudio Sgaraglia, Mario Zucchetti è stato ricordato insieme ad altre 85 persone che hanno subito la stessa sorte e hanno ricevuto la stessa onorificenza.
“La storia di Mario ci ricorda l’assurdità della guerra, le sue ingiustizie, il dolore che porta” conclude il Sindaco “è stato un’emozione ascoltare i racconti dei figli e delle figlie dei deportati e assistere alla consegna di una medaglia alla vedova di uno di loro, l’unica presente, una delle ultime rimaste in vita.”

Nel 2025 ricorrono l’ottantesimo anniversario della Liberazione e del bombardamento della scuola primaria di Pregnana. Il Sindaco ha ricordato che vi saranno numerose iniziative che ricorderanno queste ricorrenze nella speranza che lo studio della Storia ci insegni a non ripetere gli errori del passato.