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Luca Zanzottera chef da Busto Garolfo a Londra: “Qui la meritocrazia è riconosciuta ed è ben retribuita”

Dopo anni senza lavoro in regola, Luca è volato nel Regno Unito dove oggi lavora per una società di catering tra le più famose. Ma nonostante la carriera non riesce ancora a considerare Londra "casa"

Generico 20 Jan 2025

Luca Zanzottera, classe 1979, ha lasciato l’Italia nel 2015, per sfinimento, dopo anni senza lavoro in regola o non ben retribuito, nei ristoranti del Legnanese. Un mercoledì di febbraio ha preso un volo per Londra di sola andata con l’intenzione di rimanerci per qualche mese. Da allora non ha più lasciato il Regno Unito. Ha scoperto come «all’estero la meritocrazia viene riconosciuta e ben retribuita». Ha lavorato prima come barman in un ristorante italiano e poi è tornato in cucina ricominciando a fare la gavetta mentre imparava l’inglese. Dopo due anni di duro lavoro gli è stata affidata una cucina da gestire. Oggi lavora per una società di catering tra le più famose del Regno.  Ma nonostante tutto non riesce ancora a considerare Londra casa. Di seguito la testimonianza di Luca

IL SUO RACCONTO

Ho lasciato l’Italia nel 2015 per sfinimento dopo anni senza lavoro in regola o non ben retribuito nei ristoranti del Legnanese. Un mercoledì di febbraio 2015 ho preso un volo di sola andata per la domenica successiva con l’obiettivo di stare per qualche mese a vedere una realtà diversa, e ho scoperto come all’estero la meritocrazia viene riconosciuta e ben retribuita. Non sapendo l’inglese mi son messo a lavorare prima come barman in un ristorante italiano e dopo 6 mesi, quando ho realizzato che volevo rimanere a Londra, mi sono rimesso in cucina dove ho ricominciato la gavetta in cucina mentre imparavo l’inglese. Dopo 2 anni di lavoro duro passati a migliorare posizione e ambiente lavorativo mi è stata affidata una cucina da gestire. Nel corso degli anni ho avuto il piacere e l’onore di proseguire la mia carriera al fianco di chefs di fama internazionale o lavorare in hotel a 5 stelle, club privati e anche cucinare per personaggi famosi del mondo cinematografico mondiale. Oggi ho il piacere di lavorare per una società di catering tra le più famose del Regno. Lavorativamente parlando sono a un punto della mia carriera che posso permettermi di licenziarmi senza necessariamente avere un nuovo contratto di lavoro a portata di mano. Ma nonostante tutto non riesco ancora a considerare Londra casa. Si sente la mancanza della famiglia, degli amici e sinceramente, la qualità del cibo. L’esperienza più bella che ho avuto è un po’ l’insieme di tutto il mio percorso di crescita che non avrei avuto in Italia. Quella più brutta: salire all’improvviso su un aereo per tornare in Italia per il funerale di mio padre. 

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Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 22 Gennaio 2025
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