A Nerviano la maggioranza ritrova i numeri in consiglio comunale. Ma le opposizioni attaccano: “Si torni al voto””
La surroga del dimissionario Francesco Pompa ha restituito alla maggioranza i numeri per garantire il numero legale, ma le opposizioni sono pronte a continuare a dare battaglia dopo l'addio di Scossa Civica
E surroga fu. Dopo il consiglio comunale “saltato” la scorsa settimana a Nerviano per l’uscita dall’aula delle minoranze che ha fatto mancare il venir meno del numero legale, lunedì 20 gennaio il parlamentino nervianese è tornato in aula e ha di fatto restituito i numeri alla maggioranza con l’ingresso di Pietro Longo nelle fila di Tutti per Nerviano. Numeri che mettono la sindaca Daniela Colombo e i suoi al riparo da ulteriori “incidenti di percorso” anche se, vale la pena sottolinearlo, perché situazioni simili non si ripetano da qui a fine mandato non dovranno esserci assenze: il “lungo addio” che si è consumato nei mesi scorsi con Scossa Civica fino ad arrivare alla rottura definitiva, è infatti costato alla maggioranza due seggi consiliari.
Le opposizioni: “Maggioranza azzoppata che punta a tirare la fine del mandato”
La surroga – come era ampiamente prevedibile – è stata preceduta da un’apertura di consiglio “infuocata”, nel segno delle bordate arrivate dai banchi dell’opposizione. «Se è vero che il bene comune è la vostra stella polare per il quale volevate “vivere e lavorare insieme” – ha chiesto la capogruppo di Fratelli d’Italia Federica Carlomagno ai consiglieri di maggioranza -, allora dovreste interrogarvi su quello che è oggi il bene comune per Nerviano: è forse un’amministrazione che zoppica e rattoppa pur di tirare la fine del mandato, o è forse amministrare a tutti i costi, anche se chi prende decisioni oggi non è più chi ha iniziato un percorso essendo eletto democraticamente? La democrazia, di cui ci si riempie tanto la bocca, impone non solo che le decisioni vengano prese pensando al bene delle persone, ma che rispondano alla maggioranza di chi le richiede. La Costituzione difende una democrazia che guarda alla volontà del popolo anche se non si è d’accordo sul fatto che le decisioni prese siano le migliori per il popolo stesso, ma sono quelle che la maggioranza predilige e che vota. Voi che in campagna elettorale avete fatto del lavorare assieme il vostro vessillo, ora che non riuscite più a lavorare assieme dovreste anche avere il coraggio di sottoporvi nuovamente alla scelta dei cittadini, perché la squadra che oggi amministra per il bene comune è ben diversa da quella che i cittadini hanno scelto».
«Un sindaco dovrebbe avere almeno la capacità di gestire i conflitti e mediare all’interno della propria maggioranza, cosa che onestamente non vediamo a Nerviano – ha aggiunto la consigliera della Lega Alba Airaghi, in linea con le parole del collega David Guainazzi, sottolineando che «il vuoto che la sindaca ha seminato intorno a sé non è solo tra gli assessori e i consiglieri, ma anche fra i dipendenti» -. Se guardiamo la giunta seduta in questi banchi, non sembra che rappresenti la volontà dei nervianesi: la sindaca è stata eletta con il sostegno di tre liste civiche, e nella sua giunta c’è una sola persona che è espressione di queste liste. In campagna elettorale la sindaca aveva un motto, “vivere lavorare insieme per il bene comune”: lo ha perso un pochino per strada, perché nella sua carriera politica oltre ad aver “licenziato” un assessore è poi andata a perdere due consiglieri, niente meno di una lista civica che l’ha portato il 10%, e recentemente ne ha persi altri due, uno per dimissione volontaria e l’altro per espressa volontà della lista che rappresentava. In questo momento Scossa Civica non c’è più: se non ci fosse stata quella lista civica, la sindaca oggi non sarebbe seduta lì perché che quel 10% non sarebbe neanche andata al ballottaggio».
«Una maggioranza sostenuta esclusivamente da liste civiche ha maggiori difficoltà rispetto ad amministrazioni che vedono al loro interno partiti storici, con un’organizzazione che consente anche un’elaborazione e un perseguimento del progetto che ha portato alla presentazione di un programma – ha fatto eco ai colleghi la capogruppo dei Dem Antonella Forloni, parlando di «scelte viste in questi anni che non vanno nella direzione di un interesse complessivo del territorio» -: serve una personalità che faccia sintesi, che sappia guidare e che non metta il Comune, il territorio, di fronte allo stillicidio a cui assistiamo già dall’approvazione del primo, vero bilancio. L’impegno vero sembra essere ormai solo quello di mantenere una coalizione sempre più azzoppata, quando siamo ben lontani dalle elezioni per la nuova amministrazione della primavera del 2027. Se è vero che quella degli assessori è una scelte fiduciaria, è anche vero che in una realtà quale quella locale, e soprattutto quale quella di tre liste civiche che sostengono una candidatura a sindaco, gli stessi assessori dovrebbero avere un riscontro negli eletti in consiglio comunale, mentre qui si assiste a una situazione assolutamente contraria».
«Sono convinto che questo sindaco, talmente è attaccato alla poltrona, non si dimetterà mai, ma facciamo un appello ai consiglieri di maggioranza rimasti – ha concluso il capogruppo di Lega, Gruppo Indipendente Nervianese e Con Nerviano Massimo Cozzi -, perché sono convinto che qualcuno di loro abbia ancora cuore bene di Nerviano e sono convinto che si potrà andare a votare prima. Noi non abbiamo nessuna fretta, abbiamo fatto opposizione in maniera coerente e proseguiremo a farla: il sindaco può restare lì, ma la sua dignità non esiste più e soprattutto non è più credibile nel rispetto dei nervianesi».
La maggioranza: “Programma ancora attuale”
«I numeri non sono opinabili – ha replicato Arianna Codari, capogruppo di Gente per Nerviano, sottolineando come molte delle critiche mossa alla sindaca «siano legate alla persona, quasi mai ad un fatto di tipo politico» -. Se tiriamo una riga di tipo aritmetico, Daniela Colombo sarebbe andata al ballottaggio anche senza i voti di Scossa Civica, anche se non trovo sia giusto ridurre tutto all’osso e a un numero, perché il peso specifico di ciascuna lista è stato importante. L’attuale sindaca ha vinto al secondo turno con 3.217 voti: l’aver vinto al secondo turno ha comportato per forza di cose che sia stata scelta come sindaco anche da coloro che al primo turno non l’avevano scelta. Penso che abbia vinto il progetto, il programma, che abbiamo sempre detto essere al centro per noi ed è l’obiettivo primario. Le decisioni di questa amministrazione non sono legate esclusivamente al mantenere la sedia a qualunque costo, ma sono legate al voler perseguire gli obiettivi che abbiamo scelto e che quegli oltre 3mila elettori hanno scelto. Per noi resta resta al centro la responsabilità che abbiamo ricevuto attraverso le elezioni. In questo momento non è assolutamente presa in considerazione l’idea di battere in ritirata, non perché si è legati ad una poltrona, ma per poter portare a termine l’impegno che abbiamo preso con i cittadini».
Sulla stessa linea Giovanna Cozzi di Tutti per Nerviano, che dopo aver “snocciolato” i risultati raggiunti in questi anni, come già il suo gruppo politico aveva fatto nei giorni scorsi, si è chiesta «se tutte queste cose possono essere state realizzate senza una collegialità di intenti e di azioni, una condivisione di scelte». «A me pare difficile – ha chiosato Cozzi -, a meno che Daniela Colombo vada in Comune con il fucile. Penso che abbiamo ancora tanto da fare e che il programma che abbiamo presentato ai cittadini, per il quali siamo stati votati, sia ancora attuale e anche avveniristico rispetto a quello delle precedenti amministrazioni».
«Scossa Civica ha condiviso in toto ed è stata partecipe della progettazione del programma elettorale che è stato creato fin dall’inizio – sono state invece le parole di Antonio Bolis, che dopo la rottura con la civica ha dato vita al gruppo Venti di Nerviano e durante l’ultima seduta consiliare ha respinto le accuse di fare da “tappabuchi” o da “stampella” mosse a più riprese dalle opposizioni, parlando di «mezzucci e attacchi quasi personali» -. Dopo due anni circa le cose sono un po’ cambiate, e questo indubbiamente ha provocato delle tensioni: per quanto mi riguarda non ho condiviso determinate scelte fatte all’interno di Scossa Civica e mi sono trovato praticamente da solo a non condividere determinate posizioni. Nei pochi mesi di lavoro insieme ho conosciuto le persone che fanno parte della giunta e ritengo che siano persone adattissime, probabilmente quanto di meglio la piazza di di Nerviano possa offrire in determinate posizioni, e l’obiezione che non siano necessariamente espressione di una lista mi sembra abbastanza superficiale e secondaria. La mia fiducia sia nelle persone che nel programma che seppur con fatica e con qualche limitazione si sta attuando, è rimasta immutata e questo ha portato inevitabilmente una distanza insanabile e inconciliabile tra me e gli altri rappresentanti di Scossa Civica».
La sindaca: “Mantengo l’impegno con i cittadini”
Insomma, la crisi c’è – la sindaca non lo ha negato durante la seduta consiliare -, ma la maggioranza, nonostante i due seggi consiliari persi, va avanti. «Io voglio mantenere non una coalizione, ma l’impegno che ho assunto con la cittadinanza attraverso il mandato elettorale ,e questa è la mia grande dignità – è la posizione espressa dalla prima cittadina in consiglio comunale -. Nel 50% del nostro mandato elettorale abbiamo già lavorato sulle riqualificazione energetica delle scuole, sul polo medico, sul campo sportivo. Abbiamo fatto investimenti investimenti per circa 4,5 milioni di euro e lo abbiamo fatto cogliendo anche opportunità che arrivano da fondi sovracomunali per 1,5 milioni di euro. L’evidenza dei fatti è quella che noi possiamo dimostrare, tutto il resto, mi viene da dire, sono chiacchiere. Voglio anche sommessamente ricordare che anche durante il mandato da sindaco del consigliere Cozzi ci sono state delle defezioni all’interno della sua maggioranza, è uscito un gruppo di consiglieri, è stato costituito un altro gruppo consiliare. Sono dinamiche che non posso dire siano fisiologiche, ma che comunque accadono e non per questo si deve considerare un proprio obiettivo fallimentare».
Colombo, poi, ha messo nel mirino la scelta delle minoranze di far mancare il numero legale al consiglio comunale in prima convocazione, suscitando vive proteste dai banchi dell’opposizione. «La surroga che avete bloccato con la vostra mancanza di quorum non è un atto discrezionale: è un atto obbligatorio, lo dice il Testo Unico degli Enti Locali, ulteriormente approfondito dal Ministero dell’Interno che ha espresso un parere secondo cui “la delibera di surroga è un atto dovuto, non discrezionale, quindi obbligatorio, e la sua eventuale mancata adozione costituisce una violazione di legge con le conseguenze previste dal vigente ordinamento degli enti locali”. Il Ministero dell’Interno ha richiamato una sentenza del Consiglio di Stato secondo cui “la surroga del consigliere dimissionario costituisce un atto dovuto e in quanto tale non può essere impedita o venire a mancare per effetto di manovre dilatorie ed ostruzionistiche in seno al consiglio comunale che paralizzino il regolare svolgimento della vita democratica dell’ente locale e il funzionamento dei suoi organi elettivi, perché la sua eventuale mancata adozione costituisce una violazione di legge”. La stessa Costituzione assegna un valore fondamentale alla rappresentanza democratica. Voi lo scorso giovedì avete impedito che si potesse eseguire una surroga e quindi dare l’opportunità ad un consigliere eletto di assumere il proprio ruolo: è stato un atteggiamento veramente grave e antidemocratico e credo che sia fondamentale rispetto a quello che è successo richiamare anche alle responsabilità. Mi riservo anche di fare una segnalazione alla Prefettura».
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