Le minoranze abbandonano l’aula e manca il numero legale: a Nerviano “salta” il consiglio comunale
La seduta "saltata" agita ulteriormente le acque di una situazione politica già "esplosiva", dove da giorni le opposizioni non risparmiano bordate alla giunta Colombo
Le minoranza lasciano il consiglio comunale a Nerviano e la seduta “salta”. L’uscita dall’aula dei consiglieri di minoranza subito dopo l’appello iniziale, infatti, ha comportato il venir meno del numero legale, che per la prima convocazione della seduta deve essere pari alla metà dei consiglieri assegnati al Comune, 16 in tutto oltre alla sindaca.
A Nerviano, in soldoni, servono almeno otto consiglieri presenti in aula oltre alla prima cittadina per poter procedere con il consiglio comunale. E la maggioranza, partita nel 2021 con un “pacchetto” di dieci seggi consiliari oltre a quello occupato dalla sindaca Daniela Colombo, ne aveva già perso uno a settembre, quando dopo le dimissioni di Katia Cavaleri e Sergio Banfi era stato possibile procedere con una sola surroga. Giovedì 16 gennaio, poi, Colombo e i suoi si sono ritrovati a fare i conti con le dimissioni rassegnate da Marco Bina – che hanno segnato l’uscita di Scossa Civica dalla maggioranza – e Francesco Pompa, con il risultato che i presenti in aula dopo il forfait delle opposizioni erano solamente sette oltre alla sindaca.
Tutto da rifare lunedì 20, insomma, quando, in seconda convocazione, perché possa tenersi regolarmente il consiglio comunale basterà la presenza di un terzo dei consiglieri assegnati al Comune. In quell’occasione, se è vero che la maggioranza perderà un altro consigliere per l’impossibilità di procedere alla surroga di Bina, è vero anche che ci sarà invece la surroga di Francesco Pompa, mettendo la maggioranza al riparo da ulteriori “incidenti di percorso”. Anche se, vale la pena sottolinearlo, perché situazioni simili non si ripetano da qui a fine mandato non dovranno esserci assenze.
Intanto la seduta “saltata” – non poteva non essere così – agita ulteriormente le acque di una situazione politica già “esplosiva”, dove da giorni le opposizioni non risparmiano bordate all’amministrazione Colombo. E il dopo consiglio comunale non ha fatto eccezioni. «L’abbandono dell’aula consiliare è stata una scelta politica delle forze di opposizione, motivata dalla mancanza di spiegazioni e di trasparenza da parte della sindaca Colombo su una situazione che prosegue ormai da tempo e che è ora arrivata a un punto cruciale – sottolineano Lega, Gruppo Indipendente Nervianese, Con Nerviano, Fratelli d’Italia e Partito Democratico -. Stiamo parlando di una chiara e palese crisi di una maggioranza politica che non esiste più, vista l’uscita da parte della lista Scossa Civica, portando alla riduzione dei consiglieri comunali da 16 a 14, svilendo e ridimensionando così il ruolo fondamentale del consiglio comunale».
«Tutte le forze di opposizione chiedono la massima informazione e trasparenza su quanto sta accadendo, nell’unico interesse della comunità nervianese – aggiungono le minoranze -. Se, nonostante l’evidente crisi politica, la maggioranza ha ancora i numeri per andare avanti lo dimostri, di sicuro nessuna forza di opposizione gli farà da stampella per proseguire e qualsiasi strumento previsto dai regolamenti verrà utilizzato. Esercitare il dissenso, pacifico e condiviso come in questo caso, è un principio cardine della democrazia».
La maggioranza, invece, punta il dito «con tristezza» contro la scelta delle opposizioni che «hanno messo interessi politici di fronte agli interessi della collettività». Il consiglio comunale infatti – è la posizione di Tutti per Nerviano, Gente per Nerviano e del nuovo gruppo a cui ha dato vita Antonio Bolis – avrebbe avuto all’ordine del giorno interpellanze, presentate tutte dalle minoranze, con oggetto diversi argomenti attenzionati dalle forze politiche in risposta ad esigenze di cittadini. Per la maggioranza l’interesse collettivo, che si traduce nell’attuazione del programma elettorale, è l’unico obiettivo e pilastro sul quale si fonda la sua attenzione. Quindi ogni azione intrapresa da questa sindaca, assessori e
consiglieri verte unicamente a raggiungere gli obiettivi di mandato».
Foto di archivio
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