Primi passi per la riapertura del Laghetto Cantone: il Parco del Roccolo cerca progetti per l’area
Ci sarà tempo fino al 26 gennaio per presentare progetti per la gestione del Laghetto Cantone, chiuso ormai da quasi due anni
Primi passi per la riapertura al pubblico il laghetto Cantone di Nerviano, nato dalla riqualificazione di una vecchia cava e oggi di proprietà dei Comuni convenzionati per la gestione del Parco del Roccolo. Nei giorni scorsi, infatti, il parco ha pubblicato un avviso per raccogliere eventuali proposte per il futuro di un’area in cerca di risposte ormai da tempo e già finita a più riprese anche al centro del ring politico nervianese.
Il Laghetto Cantone – al netto di una recente apertura straordinaria – è ormai “off limits” da quasi due anni dopo lo stop deciso dal parco una serie di carenze rispetto alle attività migliorative offerte in sede di gara e poi confluite nel contratto di locazione ad uso commerciale, rispetto al quale il locatore era risultato a più riprese inadempiente, come utilizzo di prodotti biologici e a chilometro zero nella ristorazione, interventi per la conservazione della biodiversità ittica e della flora lacustre, riproduzione in loco della fauna ittica, creazione di stagno didattico, orto didattico e frutteto didattico, relazioni periodiche sulla salubrità delle acque del laghetto, offerta formativa scolastica, universitaria e professionale ed eventi culturali a carattere ambientale.
Tutti punti per i quali nel corso del 2022 l’Ufficio di Direzione del Parco del Roccolo aveva avviato una verifica per monitorare il rispetto delle condizioni contrattuali, rilevando carenze che sono sfociate prima in una diffida formale a chi aveva in locazione l’area e poi nella risoluzione del contratto. Ora nell’ottica di assegnare l’area ad un nuovo gestore il Parco del Roccolo ha scelto di procedere con un avviso per raccogliere proposte progettuali da parte degli interessati. Per farsi avanti ci sarà tempo fino al prossimo 26 gennaio, tenendo conto che il parco darà più peso alle proposte che «svilupperanno le tematiche con finalità ambientali, storico culturali e sociali». Le proposte, comunque, per ora serviranno solo per «una semplice indagine preliminare per la gestione dell’area e non saranno in alcun modo vincolanti».
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