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Posti riservati ai figli dei dipendenti comunali all’asilo nido di Nerviano: è scontro tra Lega e maggioranza

La modifica al regolamento comunale per la gestione dell'asilo nido comunale surriscaldano il ring politico ancora prima di approdare in consiglio

Asilo Nido generica

La modifica al regolamento comunale per la gestione dell’asilo nido “Il Nido di Pimpa” arriverà tra i banchi del consiglio comunale di Nerviano nel mese di dicembre. Le novità, però, surriscaldano già il ring politico. A partire dalla previsione di una riserva di posti a favore dei figli dei dipendenti a tempo indeterminato del Comune anche non residenti, fino al 5% dei posti complessivamente disponibili.

«Per dare un’idea – sottolineano dal Carroccio – stiamo parlando di tre posti su 55, ma la nostra ferma contrarietà non è sui numeri, ma sul principio che sta dietro a questa scelta. Se pensiamo che attualmente l’asilo nido comunale ha una lista di attesa di 19 residenti e di cinque non residenti, riteniamo ingiusto e discriminatorio, in primis verso i residenti, che pagano le tasse comunali a Nerviano, riservare anche un solo posto a chicchessia, in questo caso dipendenti comunali».

«Possiamo capire che sia un benefit per incentivare chi lavora in Comune – aggiungono dalla Lega -, ma non lo riteniamo corretto per tutti quei nervianesi, in lista di attesa, che si vedranno superati solo per il fatto che sono stati riservati questi posti a chi lavora in Comune e, probabilmente, nemmeno risiede qui. Riteniamo che questa proposta potrà essere presa in considerazione solo quando non vi sarà nessuna lista di attesa per accedere all’asilo nido comunale; oggi sicuramente, da parte nostra, un no convinto e deciso».

Critiche, quelle mosse dalla sezione locale del partito di Matto Salvini, respinte al mittente in toto dalla maggioranza. «Come amministrazione – è la replica dell’assessore all’Istruzione Carolina Re Depaolini -, sentiamo il dovere di chiarire le motivazioni che hanno ispirato questa scelta ribadendo che si tratta di una misura ponderata, trasparente e orientata al futuro. L’inserimento della riserva per i figli dei dipendenti comunali non è un capriccio, ma una risposta concreta a due necessità strategiche: da un lato l’obiettivo è trattenere i giovani assunti dal Comune offrendo un benefit tangibile che possa incidere positivamente sulla conciliazione del lavoro con la vita familiare; dall’altro, la proposta nasce dal Comitato Unico di Garanzia, un organo consultivo il cui mandato è proprio quello di promuovere il benessere organizzativo».

«Questa iniziativa – aggiunge l’assessore alla partita – tiene dunque conto delle esigenze individuali delle mamme lavoratrici e delle attuali sfide del mercato del lavoro pubblico dove attrarre e trattenere personale qualificato è sempre più difficile. In merito all’altra critica riguardante la lista d’attesa dell’asilo nido, va sottolineato come l’amministrazione comunale stia già lavorando per ridurre il problema attraverso soluzioni innovative che verranno finalizzate entro il prossimo anno; questo nuovo regolamento rappresenta dunque una parte di un quadro più ampio che mira a garantire l’accesso a tutti i bambini migliorando complessivamente l’efficienza del servizio».

Perplessità rispetto alla presa di posizione della Lega anche dalla sindaca Daniela Colombo. «Affermare che il numero di tre bambini “potrà solo aumentare” non solo confligge con le intenzioni dell’amministrazione ma soprattutto con quanto scritto – spiega Colombo -. La modifica al regolamento proposta stabilisce chiaramente che il numero di posti riservati ai figli dei dipendenti è “comprensivo dei bambini già frequentanti”, e quindi non incrementabile di anno in anno».

La prima cittadina punta il dito anche contro «un approccio miope, che dimostra una resistenza pregiudiziale a qualsiasi innovazione anche rispetto ad iniziative che rappresentano un importante passo avanti nella gestione del personale e nel miglioramento del welfare comunale. Se ci si oppone ad un cambiamento che mira a rendere l’ente più attrattivo e moderno, allora forse non abbiamo davanti un’opposizione politica ma un’opposizione anacronistica, incapace di adattarsi alle sfide attuali, restia a riconoscere l’innovazione come opportunità e certamente più incline a rendere ogni confronto un esercizio di pazienza piuttosto che un dialogo produttivo per il bene della comunità».

Foto di archivio

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 10 Dicembre 2024
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