Via libera dalla giunta di Nerviano alla variante per il “Fungo” di Garbatola
La nuova convenzione, in itinere da mesi, prevede la realizzazione di un numero massimo di 70 unità abitative e una serie di modifiche rispetto alle opere pubbliche di cui la proprietà dovrà farsi carico
Via libera dalla giunta di Daniela Colombo alla variante al programma integrato di intervento per la riconversione del cosiddetto “Fungo” di Garbatola tra viale Europa e via XX Settembre, intervento che nei mesi scorsi ha riacceso i riflettori sul futuro dell’immobile – con Piazza Manzoni che non nasconde la «soddisfazione di poter dire che grazie agli sforzi dei scorsi mesi, questa amministrazione ha finalmente raggiunto l’obiettivo di avviare un percorso di riqualificazione di un’area degradata e di un immobile abbandonato da oltre 30 anni -, ma anche le polemiche tra le forze politiche che siedono in consiglio comunale, soprattutto sul versante delle opere pubbliche di cui la proprietà dovrà farsi carico.
La storia del “Fungo” di Garbatola
I lavori per la costruzione dell’immobile iniziarono nel 1991, ormai oltre 30 anni fa. L’edificio, nato con destinazione ricettiva alberghiera e poi trasformato in immobile ad uso residenziale o per uffici nel 2009, è però di fatto rimasto incompiuto. Da lì in poi a segnare la storia del “Fungo” sono stati graffiti, atti vandalici, abbandono di rifiuti e veri e proprio saccheggi: ancora oggi in quelle che avrebbero dovuto essere stanze d’albergo si vedono infatti pareti sventrate – nel vero senso della parola – per rubare tubi e cavi elettrici.
Il “Fungo” e l’appezzamento di terreno che lo circonda avevano trovato un nuovo proprietario dopo l’aggiudicazione all’asta del 2022, quando ormai il prezzo base per la vendita era sceso dai 7 milioni di euro iniziali ad un milione, con possibilità però di presentare offerte già a partire da 750mila euro. Dopo una fase iniziale di stallo, nei mesi scorsi era iniziato all’interno dell’area un intervento di ristrutturazione edilizia, rispetto al quale rimaneva da sciogliere il nodo legato alle opere pubbliche di cui l’operatore dovrà farsi carico: la convenzione che le metteva nero su bianco, infatti, pagava ormai lo scotto del tempo, e per questo l’amministrazione e la proprietà si erano rimesse al tavolo, tra le perplessità delle opposizioni sulle novità al vaglio di Piazza Manzoni.
La variante al programma integrato di intervento
La variante al programma integrato di intervento approvata dalla giunta Colombo prevede «la sostituzione della progettazione/realizzazione della pista ciclopedonale in località Madonna di Dio il Sà con la corresponsione – si legge nella delibera di giunta -, al momento della sottoscrizione della modifica alla convenzione, dell’importo originariamente previsto di 133.605,05 euro rivalutato in virtù dell’adeguamento ISTAT, unitamente a un contributo per la progettazione della pista ciclopedonale sita in località Garbatola tra via Porta e via XX Settembre, per un importo massimo quantificato in 300.000 euro».
Ciclabile, quella di Garbatola, con cui l’amministrazione intende concretizzare gli obiettivi del piano di estensione della rete ciclabile, che individua cinque direttrici di ampliamento tra cui proprio quella inserita nella convenzione, per collegare le frazioni al capoluogo. La ciclabile di Garbatola, inoltre, interseca “Cambio”, il progetto di Città Metropolitana che vedrà la luce nel corso del prossimo anno.
Poi «la sostituzione della realizzazione della rotatoria in località La Guardia con la riqualificazione viabilistica/architettonica del centro cittadino mediante il rifacimento di Piazza Italia ed aree limitrofe – prosegue la delibera -, con la corresponsione di 625.017,45 euro (importo previsto originariamente per la realizzazione della suddetta rotatoria) quale contributo destinato alla realizzazione dei lavori di riqualificazione di Piazza Italia e aree limitrofe e 65.000 euro quale contributo omnicomprensivo per la realizzazione dei progetti necessari per i lavori di riqualificazione di Piazza Italia ed aree limitrofe che saranno a carico del Comune».
Opera, quest’ultima, che rappresenta per la giunta «un tassello fondamentale del percorso di valorizzazione del territorio e delle attività economiche presenti». «Nella delibera di costituzione del Distretto Urbano del Commercio approvata lo scorso mese di marzo – sottolinea la sindaca Daniela Colombo -, l’amministrazione comunale si pone come obiettivo quello di sviluppare la competitività di sistema delle imprese commerciali in esso localizzate mediante la promozione del territorio e la valorizzazione del contesto commerciale del distretto a beneficio sia dei frequentatori che dei residenti. Da qui l’esigenza di contrastare la desertificazione del commercio di prossimità attraverso una riqualificazione urbana di cui beneficeranno cittadini ed esercenti. Il layout sarà tale da consentire, in determinate condizioni/occasioni, la pedonalizzazione dell’area allo scopo di trasformare lo spazio urbano in un luogo più sostenibile, sicuro e attraente, con vantaggi per la comunità e l’ambiente».
Ultimo punto «l’impegno alla realizzazione di un numero massimo di 70 unità abitative con clausola di flessibilità allo scopo di consentire al soggetto attuatore di modificare la destinazione d’uso dell’immobile mantenendo la pluralità delle destinazioni». Si tratterà di abitazioni con dimensioni tra gli 80 e i 140 metri quadri «con un’attenzione particolare alla sostenibilità», come spiega la prima cittadina. La proprietà, inoltre, realizzerà un’area verde ad uso pubblico nella zona su cui affaccia l’immobile: richiesta, quest’ultima, che non rientra nella nuova convenzione sottoscritta per la variante ma che «sarà oggetto di un accordo indipendente che riguarderà la gestione dell’area privata ad uso pubblico».
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