Diciottesima edizione per il concorso di pittura “Premio Città di Rescaldina”, che ha visto una settantina di artisti sottoporsi al giudizio di due diverse giurie, una formata da esperti (Valeria Clementi, Rosa Munizza, Gian Luigi Rossetti della Pro Loco, Sara Rossetti di ResArte, Sabrina Stefanoni e Massimo Giani, presidente di ResArte, come segretario senza diritto di voto) e una composta dai visitatori dell’esposizione che hanno potuto esprimere la propria preferenza tra le opere in concorso.

Dopo valutazione delle opere in concorso, la giuria ha deliberato premiato con il primo premio – una targa e 400 euro – Cesare Pinotti con l’opera “Il peso della maschera”: «L’artista si conferma nel suo stile di raffigurazione realistica ed abilità pittorica nel realizzare il tema proposto – è la motivazione del premio -. Si potrebbe definire raffigurazione della redde rationem, il bilancio, con cui tutti dobbiamo venire a patti con lo scorrere del tempo. Un attimo in cui maschere logore di convenzioni, apparenze, illusioni, sentimenti, cadendo disvelano ciò che siamo diventati realmente durante l’esistenza, sovente nell’inconsapevolezza di quello che abbiamo ritenuto essere il bene o il male».

Il secondo premio – una targa e 300 euro – è andato invece a Michela De Bernardi per “Islanda”. «Attraverso la cromaticità composta da toni freddi, essenziali, unita allo spessore del pigmento distribuito sulla superfice – è la motivazione -, realizza l’immagine di un paesaggio dinamico. Elementi naturali quali, terra, mare, ghiaccio, cielo, cercano di trovare equilibrio tra le forze che li agitano nel loro incessante scontro, a simboleggiare forse anche uno stato d’animo in cerca di stabilità».

Terzo premio – targa e 200 euro – a Camelia Rostom per “Occhi nel silenzio degli abissi”. «Opera dai molteplici aspetti di riflessione – sottolinea la motivazione -. Descrizione di stati d’animo profondi, ribollenti, fluidi. Gli occhi attraverso lo sguardo cercano vie di fuga nel tentativo di trovare equilibri, percorsi che ristabiliscano nuovi punti di sospensione, galleggiamento tra gli abissi dell’anima e la coscienza dell’essere».

Chiudono il quadro il quarto premio – targa e 150 euro – assegnato a Graziano Lunardi per “Un piccione alla stazione centrale” («Una bicicletta bloccata da un divieto di transito a cui fa da contraltare la presenza di un piccione che incurante passeggia sulla via. Forse simbolico messaggio riferito alle costrizioni a cui sottostiamo per vivere nella società a confronto della naturale libertà perduta») e il quinto premio – targa e 100 euro – andato a Enrico Lesinigo per “Rottura (Break)” («Opera di genere astratto d’essenziale struttura compositiva, che ad attenta osservazione, può sottendere a molteplici spunti interpretativi. Rottura, pausa, break da una situazione esterna, esistenziale, messa in evidenza dalla netta linea di colore che taglia, separa, una trama di linee continue forse intese come percorsi paralleli che arrivano ad un punto di rielaborazione per successivamente proseguire con nuove consapevolezze»).

Tra le opere segnalate a pari merito “Nella buona e nella cattiva sorte” di Lilliana Fumagalli («Pittrice che da sempre esplora le emozioni, nell’opera riesce a visualizzare in un abbraccio l’attimo affettivo di una anziana coppia nella conferma di sostegno reciproco nella vita»), “Il canto del mare” di Maria Concetta Ferrara («L’opera ha la capacità di suscitare nell’osservatore decisa sensazione di profondità spaziale e cromatica donando un’immersività nel panorama marino proposto»), “Dispercezione – Uno, nessuno centomila” di Emma Caprioli («Con un richiamo pirandelliano, l’opera pone l’eterno dilemma della percezione dell’io, del sé e non sé, in un rimando continuo di riflessi percettivi tra identità individuale ed esistenza sociale»).

La giuria dei visitatori, con 275 votanti e 1050 preferenze valide assegnate, ha invece assegnato il primo posto in classifica all’opera “Il peso della maschera” di Cesare Pinotti con 78 voti (targa e 200 euro), seguita da “Nella buona e nella cattiva sorte” di Lilliana Fumagalli con 66 voti (targa e 150 euro) e da “Le farfalle” di Antonietta Russo con 49 voti (targa e 100 euro). Tra le opere segnalate, alle quali è stata assegnata una targa, “Maschio per obbligo” di Daniela Fadin (43 voti), “Occhi nel silenzio degli abissi” di Camelia Rostom (39 voti), “Lirica del colore” di Angelo Augelli (39 voti) e “Profughi: lottatori e speranza” di  Antonio Mocchetti (34 voti), alle quale è stata assegnata anche la targa Proloco Rescaldina APS.

«Edizione non certo favorita dalle condizioni metereologiche, che non hanno però scoraggiato molti visitatori ad accedere alle sale espositive, messe a disposizione da Pro Loco che ringraziamo della grande disponibilità offerta nell’allestimento, per visionare e votare le 70 opere in concorso – sottolinea il presidente dell’associazione ResArte Massimo Giani -. Dopo diciotto anni di costante impegno della nostra piccola associazione, possiamo dire che questo concorso è diventato appuntamento atteso dagli artisti locali e non solo, oltre che da un pubblico proveniente sia dal nostro territorio che dalle province e regioni vicine. Quindi un bilancio positivo per il quale esprimo il personale ringraziamento a tutti gli artisti che hanno partecipato, ai soci ProLoco Rescaldina per la fondamentale assistenza prestata nella gestione economica e nell’allestimento, ai soci ResArte per il lavoro svolto, ai membri della giuria, all’assessorato, all’Ufficio Cultura, alla biblioteca comunale quale punto di raccolta delle opere, oltre a chi con la sua presenza ha contribuito anche quest’anno alla riuscita della manifestazione».