Piscina comunale chiusa a Busto Garolfo, il sindaco: “Problematica imprevedibile, no alle strumentalizzazioni”
Dopo le critiche mosse dal centrodestra rispetto alla chiusura della piscina di Busto Garolfo, l'amministrazione respinge al mittente le accuse
Non ci sono certezze sui tempi di riapertura della piscian di Busto Garolfo, temporaneamente chiusa ormai da una decina di giorni per ragioni di sicurezza, a seguito del riscontro di un’anomalia in una delle travi in legno lamellare che sostengono la copertura dell’impianto e della necessità di procedere con le verifiche del caso. E in attesa di sapere quando in via Busto Arsizio si potrà tornare a nuotare, non si spegne la polemica tra le forze politiche cittadine rispetto alla gestione dell’impianto.
Dopo la levata di scudi delle opposizioni, infatti, non si è fatta attendere la replica della maggioranza, che ha respinto fermamente al mittente le accuse mosse dal centrodestra, dai cui banchi nei giorni scorsi era stata ventilata l’ipotesi di chiamare in causa la magistratura. «È legittimo che le opposizioni chiedano di essere informate sulla situazione della piscina comunale e sarà premura mia e dell’amministrazione dare tutte le spiegazioni in ogni opportuna sede – ribatte il sindaco Giovanni Rigiroli -. Rimango però perplesso nel leggere alcune prese di posizione e affermazioni del Centrodestra, nelle quali si dà un giudizio sull’operato mio e dell’amministrazione basandosi su interventi già effettuati e che nulla hanno a che fare con gli ultimi avvenimenti che hanno portato alla temporanea chiusura dell’impianto natatorio».
«Tutto ciò fa emergere, nella migliore delle ipotesi, una totale mancanza di conoscenza della piscina comunale, aggiunta a una scarsa competenza nella lettura degli atti – aggiunge il primo cittadino -. Nell’ipotesi peggiore, poi, questo potrebbe addirittura apparire come un goffo tentativo di strumentalizzare una problematica di natura tecnica, senza nemmeno la necessaria volontà e diligenza di approfondirne tutti gli aspetti. In questo senso, colpisce soprattutto la ventilata volontà di presentare una denuncia alla Procura: sarebbe comunque un’azione non sorretta da alcun elemento concreto, ma restituisce le modalità di azione di questa minoranza che, in un momento di emergenza che coinvolge tanti bustesi, invece che preoccuparsi di collaborare alla risoluzione del problema, si affanna con brutalità a cercare frettolosamente dei colpevoli. In ogni caso, sarei e saremmo ben lieti di dimostrare la bontà e la correttezza delle nostre azioni».
Anche perché l’amministrazione ribadisce la convinzione di aver sempre «agito nel migliore dei modi possibili, seguendo le indicazioni dei tecnici comunali e in costante sintonia con il gestore della piscina – come spiega Rigiroli -. Ogni qualvolta sia stata rinvenuta una problematica di qualsiasi natura sono stati eseguiti o pianificati i dovuti interventi e, quando è stato necessario, è stato impedito o limitato l’accesso alle aree oggetto di lavori, per garantire la sicurezza di tutti. L’impianto ha semplicemente necessità di interventi di manutenzione straordinaria, dovuti al tempo e all’usura di una struttura che inizia ad avere i suoi anni e che, in virtù della propria destinazione, è esposta a condizioni e sollecitazioni “particolari”».
«L’amministrazione, negli anni, è sempre intervenuta con ingenti risorse economiche ed interventi importanti e si è tempestivamente fatta carico di cercare una soluzione anche per quest’ultima emergenza, pianificando altresì opere future atte a garantire l’efficienza e la buona cura dell’impianto – prosegue il sindaco -. Tutto ciò è ben evidente dai progetti recentemente realizzati e dagli atti comunali volti a future realizzazioni. Atti a cui, però, va data corretta lettura. Purtroppo, per quanto si possano pianificare manutenzioni e interventi di efficientamento, ci sono alcune problematiche – come quella attuale – che non sono prevedibili e che, quando si manifestano, obbligano ad intervenire con misure eccezionali».
Per dipanare la matassa relativa alla piscina, ora, Palazzo Molteni sta acquisendo i risultati delle analisi sulla parte della struttura danneggiata e i parare dei tecnici specializzati per le indicazioni del caso. «In attesa di questi dati e delle ipotesi redatte dagli specialisti, non possiamo assolutamente comunicare modi e tempi di intervento – conclude il primo cittadino -. A differenza di chi ha fretta di rendere un problema concreto un’emergenza politica, permettendosi di giudicare senza conoscere e approfondire la situazione, a noi preme risolvere nel modo più efficace e responsabile situazione, per consentire alla nostra piscina comunale di tornare al più presto quell’impianto di eccellenza che tutto il Legnanese conosce e stima».
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