Servizio di igiene urbana, la Lega: “Due mesi dalla scadenza della proroga, serve trasparenza”
Futuro del servizio di igiene urbana nel mirino della Lega, che a due mesi dalla scadenza della proroga tecnica dell'appalto taccia l'amministrazione di «mancanza di informazioni e di trasparenza»
Bagarre a Nerviano sul futuro del servizio di igiene urbana, finito nel mirino della Lega che chiede chiarezza a due mesi dalla scadenza della proroga tecnica dell’appalto.
«A due mesi dalla fine dell’anno, che coincide con la scadenza della proroga tecnica dell’appalto per il servizio di igiene urbana del nostro Comune, non possiamo che esprimere sconcerto e preoccupazione per la totale mancanza di informazioni e di trasparenza in merito all’iter per l’individuazione della modalità organizzativa per la gestione del servizio di raccolta rifiuti urbani a livello sovracomunale, con particolare attenzione alla verifica per l’affidamento in house del servizio – è l’affondo del Carroccio -. Purtroppo, la commissione consiliare sull’argomento dello scorso 16 ottobre, richiesta dalle forze di minoranza, non ha sicuramente contribuito a fare chiarezza su un tema così delicato e di natura strategica per il territorio».
«Risulta evidente dalla disamina di tutta la documentazione, ovvero dai verbali dell’assemblea dei soci dal 2022 ad oggi, la natura prettamente politica della scelta adottata, che nulla ha a che vedere con argomentazioni di convenienza e di opportunità per la collettività – proseguono dalla sezione nervianese del partito di Salvini -. Occorre considerare che, come emerso dallo studio condotto da Città Metropolitana lo scorso anno, il bacino dei Comuni soci GESEM risulta come il più virtuoso in rapporto all’economicità del servizio e agli indici prestazionali, a dimostrazione della coerenza di gestione e della bontà del modello di affidamento, l’appalto pubblico. Il percorso di riorganizzazione deliberato inizialmente (holding più società di scopo) avrebbe solo potuto migliorare ulteriormente questi dati».
«Se, infatti, il modello di cui sopra garantiva ai Comuni di acquisire, nella trasparenza di una procedura ad evidenza pubblica, le migliori opportunità presenti sul mercato – aggiunge la Lega -, nell’ipotesi di CAP si è deciso di assecondare un percorso autoreferenziale in cui un soggetto pubblico, dall’alto della propria posizione dominante sull’idrico, si autocandida come soggetto aggregatore per la gestione di servizi su vasta scala, come sono quelli di igiene urbana, senza averne mai maturato la dovuta esperienza o acquisendo l’esperienza maturata da terzi».
Il Carroccio stigmatizza poi «l’atteggiamento delle amministrazioni comunali con CAP, a cui non è stato riservato un doveroso ruolo di terzietà rispetto al percorso da valutare, ma che ha, invece, partecipato attivamente a determinare, in via preliminare, contenuti prestazionali, valori economici e scelte amministrative». «I casi sono due – sottolineano dalla Lega -: o si mette al vaglio di una procedura pubblica una proposta progettuale definita e la si fa valutare dal mercato, sia pubblico che privato, senza distinzioni, oppure, in nome della trasparenza, si richiede alle Autorità competenti di fare un accesso approfondito agli atti, per valutare la linearità e regolarità di queste procedure che CAP sta portando avanti su vasta scala, in primis sul nostro bacino».
L’ultima stoccata il Carroccio la riserva alla legittimità della “proroga tecnica”. «L’orientamento consolidato del Consiglio di Stato considera la proroga tecnica un evento eccezionale legittimato unicamente sulla base del presupposto di una procedura di riaffido dei servizi già pubblicata, ovvero di atti assunti che conferiscono l’affidamento dei servizi, ad esempio le delibere di conferimento in house dei servizi. Fuori da queste ipotesi la proroga è illegittima. A nulla possono valere fatti imputabili alla Pubblica Amministrazione, come il dilungarsi di procedure di valutazione, scelte da vagliare o atti ancora da assumere. Non vale nemmeno l’ipotesi dell’impegno ad assumere determinazioni in una certa direzione. Come ritengono di giustificare il ricorso alla proroga i diversi segretari comunali? Sulla
base di quale atti? Sono tutti aspetti che meritano la massima chiarezza».
Foto di archivio
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