Da mantide di Parabiago a sfinge. Adilma nega ogni ruolo nell’omicidio di Fabio Ravasio e accusa altri
La 49enne brasiliana scarica ogni responsabilità sul barista Massimo Ferretti ma ora rischia anche per la morte del precedente marito, Michele Della Malva
Nega tutto Adilma Pereira Carneiro, la mantide di Parabiago accusata di aver pianificato e organizzato l’omicidio di fabio Ravasio attraverso un finto incidente stradale con altre sette persone della sua cerchia. Lo ha fatto oggi, lunedì, davanti al sostituto procuratore di Busto Arsizio Ciro Caramore durante le 4 ore e mezza di interrogatorio, assistita dal suo legale Lorenzo Edorado Rossi.
Da mantide a sfinge. La 49enne brasiliana ha sostenuto per tutto il tempo la propria estraneità ai fatti e ha puntato il dito contro Massimo Ferretti, il titolare del bar La Maison di Parabiago che avrebbe agito «perchè ossessionato da Adilma che voleva tutta per sè» – ha spiegato il legale della donna una volta chiuso il verbale.
Per l’avvocato Adilma «ha fornito la sua versione della vicenda, in parte coincidente con quella del figlio» Igor Benedito che ha ammesso di aver guidato l’Opel Corsa contro il commerciante parabiaghese di 52 anni, ultimo compagno della donna.
Nonostante tutti puntino il dito contro di lei Adilma non si è mossa di un passo e ha controbattuto, raccontato, ricostruito affrontando senza timori i momenti di tensione nell’ufficio del magistrato. Un racconto che, però, non ha convinto gli inquirenti che le hanno anche sottoposto la vicenda della morte di Michele Della Malva, il secondo marito morto nel 2012 in circostanze che ormai vengono considerate più che dubbie.
È un dato di fatto che l’uomo, sposato nel 2006 dalla donna e conosciuto quando entrambi erano in carcere, sia morto per aver ingerito della cocaina. Le indagini anche su questa vicenda non si fermano di fronte alle reticenze di una donna che rischia l’ergastolo per omicidio volontario premeditato e prima o poi gli atti verranno trasferiti alla procura di competenza (Milano).
Contro di lei ci sono le testimonianze dei suoi complici che hanno, sin da subito, fornito una versione concordante e univoca che vede lei al centro delle trame.
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