Tra i nuovi diaconi ordinati in Duomo Riccardo Borsani di Parabiago e Luca Crespi di Nerviano
Riccardo Borsani è stato destinato alle parrocchie di S. Carlo Borromeo e di S. Giorgio a Sesto San Giovanni, Luca Crespi a quelle di S. Giorgio ad Albairate e di Santa Maria Nascente e S. Antonio a Cassinetta di Lugagnano
Anche due giovani del Legnanese tra gli 11 seminaristi diocesani che sabato 5 ottobre in Duomo a Milano hanno ricevuto l’ordinazione diaconale: Luca Crespi della parrocchia Santo Stefano di Nerviano e Riccardo Borsani della parrocchia della Visitazione della Beata Vergine Maria a Santa Elisabetta a Parabiago. Insieme a loro sono stati ordinati diaconi anche un seminarista del Sud Sudan che dopo il cammino di formazione al Seminario di Milano verrà ordinato sacerdote nella sua diocesi di Rumbek, sette seminaristi del Pontificio Istituto Missioni Estere – due dell’India, due del Bangladesh, uno del Ciad, uno del Camerun e uno formatosi con il Pime ma appartenente alla diocesi di Dinajpur in Bangladesh – e il 55 Carlo Pietro Giorgi, 55enne milanese con un passato da giornalista che ha compiuto il suo cammino di formazione in un seminario in Libano.
«Si dovrebbe dire che noi stiamo celebrando un’esagerazione – ha sottolineato l’arcivescovo Mario Delpini durante l’omelia -: il padre del Signore nostro Gesù Cristo ascolta la preghiera del figlio e consacra nella verità questi suoi figli. È un’esagerazione: sono chiamati a vivere un’appartenenza, una partecipazione alla vita e alla missione di Gesù che suona francamente esagerata. Si tratta infatti di una consacrazione che consegna alla santità di Dio tutta la persona, tutta la vita, tutti i pensieri, tutti i desideri, tutti i sentimenti: tutto, per sempre. Potranno questi uomini avere una vita privata, un dopo lavoro rilassante? Potranno avere parentesi in cui accontentare i propri capricci e dare sfogo alle loro passioni? No, non potranno, sono consacrati al Signore, nel tempo della fatica e nel tempo del riposo, di giorno e di notte, d’estate e d’inverno: sono del Signore. Potranno questi uomini circondarsi di persone amiche, simpatiche e benevole e tenere antipatiche persone nemiche, antipatiche, ostili? No, non potranno, perché la consacrazione li rende partecipi degli stessi sentimenti di Cristo. Potranno questi uomini fare quello che piace a loro ed evitare quello che è gravoso, spiacevole, contrario alle proprie inclinazioni? No, non potranno, perché sono consacrati al Signore e lo seguono dovunque egli vada».
«È un’esagerazione – ha aggiunto l’arcivescovo -: in questo tempo di individualismo, in cui le persone ritengono inappellabile il loro diritto di fare quello che vogliono, questi uomini dichiarano di rendersi disponibili per fare quello che il Signore vuole, in obbedienza a quello che la Chiesa chiede. Faranno del bene e saranno ricompensati con l’antipatia e l’impopolarità; indicheranno la via della vita, della salvezza, del compimento della libertà, e perciò saranno circondati da disprezzo, contestazioni, saranno coperti di ridicolo, saranno guardati con quel compatimento umiliante che li dichiara un anacronismo. Cercheranno di vivere secondo il comandamento di Gesù, praticando la carità, amando come Gesù ama, desiderando il bene delle persone e della società in cui vivono, e saranno odiati perché non sono del mondo, saranno considerati come nemici della libertà, come pericolosi per la società, come un ostacolo al progresso». Una «via esagerata», una «scelta estrema» che «è possibile – ha concluso Delpini – perché la loro vita è dentro la preghiera di Gesù, le loro scelte sono rese possibili da Gesù e dalla sua relazione con il Padre».
Al termine della celebrazione è stata poi resa nota la destinazione dei diaconi, effettiva a partire dal 7 ottobre. Riccardo Borsani sarà collaboratore pastorale delle parrocchie di S. Carlo Borromeo e di S. Giorgio a Sesto San Giovanni. Luca Crespi, invece sarà collaboratore pastorale delle parrocchie di S. Giorgio ad Albairate e di Santa Maria Nascente e S. Antonio a Cassinetta di Lugagnano; per lui sono arrivate anche le congratulazioni dell’amministrazione comunale. «Il diaconato è mettersi al servizio degli altri e Luca, con questo atto di fede e generosità, rappresenta una testimonianza luminosa di speranza e di impegno verso il bene comune – le parole della sindaca Daniela Colombo -. Sono certa che i valori che sottendono alla sua scelta saranno fonte di ispirazione per molti e che la sua opera arricchirà ancor più la nostra comunità».
Foto dalla pagina Facebook della Comunità Pastorale San Fermo e degli Oratori di Nerviano e dalla pagina dell’Oratorio Santo Stefano di Parabiago
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