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Nuova viabilità per il centro storico di Nerviano, la Lega: “Tanta ideologia, poca concretezza e zero coraggio”

Nel mirino del Carroccio le novità recentemente annunciate dall'amministrazione comunale per la viabilità del centro storico

nerviano viale villoresi

A Nerviano viale Villoresi scalda gli animi ormai da anni, fin da quando, ai tempi della giunta Cozzi, si è iniziato a discutere del restylingdi quella che è a tutti gli effetti una delle principali arterie stradali del paese. Anni che non sono bastati a spegnere le polemiche, rinfocolate dall’avvio dei lavori per la riqualificazione viabilistica del centro storico di Nerviano e l’ampliamento della zona 30 lungo il perimetro compreso tra la Statale del Sempione, via Marconi, via Marzorati, via Lazzaretto, via Diaz/Leonardo Da Vinci.

L’intervento, infatti, è finito nel mirino della Lega, a partire proprio da viale Villoresi. «“Cambiare tutto a parole, per non cambiare quasi nulla e in peggio nei fatti”, con questa frase possiamo riassumere il nostro pensiero su un intervento che desta molte perplessità, partendo dal presupposto che vediamo tanta ideologia, poca concretezza e zero coraggio nelle scelte fatte – sottolineano dalla sezione cittadina del Carroccio -. L’esempio lampante è viale Villoresi: chi oggi governa Nerviano, quando era all’opposizione raccolse oltre mille firme per farlo diventare senso unico e creare una pista ciclabile. Oggi che ha la possibilità di farlo, passando dalle parole ai fatti, sceglie di non cambiare nulla, con due inutili e pericolose corsie ciclabili di un metro per direzione».

«Con il solito ritornello trito e ritrito, danno la colpa all’amministrazione precedente, parlando di controverse e soprattutto irreversibili opere realizzate costate alla cittadinanza circa 400mila euro – aggiungono dalla Lega -. È veramente imbarazzante ricevere lezioni sull’utilizzo di soldi pubblici da parte di chi ha speso 120mila euro per uno studio di fattibilità sul campus scolastico e ricorsi vari ai tribunali, su un’opera che mai si realizzerà. Lo è altrettanto parlare di opere irreversibili, basterebbe guardare gli elaborati tecnici e, soprattutto, avere un minimo di onestà intellettuale per affermare il contrario e cioè che, con l’intervento realizzato pochi anni fa, oggi è possibile in qualsiasi momento, se vi fosse la volontà politica, fare il senso unico e la pista ciclabile semplicemente con della segnaletica stradale, con un cordolo in gomma per delimitarla oppure qualcosa di più importante con una spesa comunque non ingente».

I dubbi del Carroccio, però, non si fermano a viale Villoresi. «L’unica novità concreta di questa piano – criticano dalla sezione cittadina del partito di Salvini – è in realtà solamente il proseguimento di due sensi unici introdotti dalla tanto criticata scorsa amministrazione comunale, ci riferiamo a via Roma e via Grandi: per il resto il senso unico di via Brera annunciato nella commissione consiliare di marzo 2023 è magicamente sparito. Quando poi si decide di allargare la zona 30, bisognerebbe avere la certezza che non ci si limiti a posizionare della semplice cartellonistica, senza avere poi i mezzi per verificare la concreta attuazione».

«Infine, esprimiamo totale contrarietà alla scelta delle corsie ciclabili, che rappresentano esclusivamente un palliativo ideologico per far credere di tutelare i ciclisti – proseguono dalla Lega -. Non basta affermare, come fosse un mantra, che è una esperienza consolidata nei Paesi del nord Europa e in tantissimi centri storici in Italia, occorre calarla nella realtà locale e capire se siano veramente utili o meno. Citando poi un esempio specifico, quello di via Toniolo, dove si parla di attuare il collegamento con la pista ciclabile di via Marzorati, ci si dimentica che fra le due vie ne abbiamo un’altra ed è via Tessa».

«Ci auguriamo che almeno, prima di realizzarle, dove necessario, ad esempio in via Roma, si provveda ai corretti ripristini dei lavori della posa della fibra ottica, per non dover poi fare due volte il lavoro all’insegna del “fa e disfà l’è tutt un lavurà” – concludono dal Carroccio -. Se si vuole veramente incentivare la mobilità dolce, lo si faccia con la creazione di piste ciclabili in totale protezione e non di inutili corsie ciclabili! La realtà sottolinea che questa amministrazione comunale, in tre anni di mandato, senza possibilità di essere smentiti, non ha realizzato un solo metro di pista ciclabile. Il resto sono solo parole ed inutili promesse».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 03 Settembre 2024
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