Quarto binario, il Comitato Rho-Parabiago: “Fermare il cantiere, l’inizio dei lavori è l’ennesimo atto illegittimo”
Il comitato: "Italferr e le imprese esecutrici non possono iniziare alcuna attività finché non è stato presentato il progetto esecutivo ed è stata conclusa la verifica di ottemperanza"
Fermare il cantiere per il potenziamento della tratta ferroviaria Rho – Gallarate: è questa la richiesta che arriva dal Comitato Rho – Parabiago, da sempre contrario all’opera, che parla senza mezzi termini di «ennesimo atto illegittimo di un’opera illegittima» e per questo giovedì 8 agosto ha scritto ai sindaci dei Comuni di Rho, Pregnana Milanese, Vanzago, Pogliano Milanese, Nerviano, Parabiago, Canegrate, Legnano e Busto Arsizio chiedendo un «intervento urgente» per intimare ad RFI e Italferr di «interrompere qualsiasi attività operativa in essere o prevista a breve».
«Ci preme segnalare che Italferr e le imprese esecutrici non possono iniziare alcuna attività finché non è stato presentato il progetto esecutivo ed è stata conclusa la verifica di ottemperanza – scrive il comitato nella lettera inviata ai primi cittadini -. Il parere con cui il Ministero dell’Ambiente ha approvato la VIA integrativa esprimeva infatti parere positivo relativamente alla compatibilità ambientale del progetto definitivo del quadruplicamento Rho-Parabiago e raccordo Y condizionato all’ottemperanza di una serie di condizioni ambientali. Il termine per l’avvio della verifica di ottemperanza riportato per ogni condizione ambientale è “prima dell’approvazione del progetto esecutivo” o “prima dell’avvio dei lavori”».
«In sostanza – aggiungono dal Comitato Rho – Parabiago -, se RFI non presenta il progetto esecutivo e tutta la documentazione integrativa richiesta nel parere VIA, evidentemente il Ministero non può verificare che siano state rispettate le condizioni ambientali prescritte nel parere VIA, che sono presupposto essenziale e imprescindibile perché il parere positivo sia confermato e perché i lavori possano iniziare. Pertanto, iniziare qualsiasi attività operativa prima di aver prodotto tutta la documentazione richiesta dal Ministero e prima che il Ministero si sia espresso sull’ottemperanza alle prescrizioni costituisce l’ennesimo atto illegittimo di RFI e Italferr».
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