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Dalla demolizione a co-housing, biblioteca e parco urbano: ecco i prossimi passi per la “rinascita” della Corte Amigazzi

Dopo la fase di demolizione per la Corte della Torre Amigazzi si profilano il recupero delle macerie, il consolidamento delle fondazioni in muratura e le nuove opere di fondazione

Il primo passo è arrivato nei giorni scorsi – davanti al progettista Marco Valsecchi, all’impresa che si è aggiudicata i lavori e agli uffici comunali – con l’avvio della fase di demolizione. Ora per la riqualificazione della Corte della Torre Amigazzi, intervento finanziato attraverso il Programma Nazionale per la Qualità dell’Abitare si profila il recupero delle macerie lasciate dalla demolizione, cui seguiranno il consolidamento delle fondazioni in muratura e le nuove opere di fondazione. Il traguardo è fissato per il 2026, quando Rescaldina potrà “riabbracciare” uno dei suoi luoghi del cuore.

L’edificio, nato come una corte a forma di C aperta con giardino, è stato sicuramente costruito prima del ‘700, tanto che risulta censito nel catasto teresiano del 1721: di quell’immobile oggi secondo i progettisti che si stanno occupando della riqualificazione rimane «il sistema costruttivo di una parte della parete a nord che è realizzato in mattoni e ciotoli di fiume», diverso dal resto della cascina realizzata con struttura portante in mattoni pieni. È probabile però che già allora esistesse la torre, vista la sua «struttura muraria particolarmente massiccia». Che la torre poi diventata un simbolo del paese esistesse già allora, peraltro, sembra provato anche dalla presenza di due meridiane che dovrebbero essere meridiane di ora italica, abolite in Lombardia nel 1796.

corte della torre amigazzi rescaldina

Nella prima metà dell’800, poi, la prima riconfigurazione, con l’edificio che prende la forma ad H e la demolizione di alcune parti della costruzione originale. Nella seconda metà del XIX secolo, invece, si ipotizzano modifiche più consistenti: è allora che la Corte della Torre Amigazzi viene chiusa sui quattro lati e anche ampliata ad ovest, probabilmente demolendo una parte dell’edificio. Tra gli anni ’30 e gli anni ’70, infine, l’edificio è stato ancora una volta rimaneggiato in modo consistente, prima del suo abbandono.

Ora il recupero delle macerie della demolizione

Terminata la demolizione, il prossimo passo sarà il recupero dei materiali di risulta. «Per la parte di proprietà del Comune, non essendo esplicitamente esclusa dalla tutela, si è deciso di procede con un intervento conservativo vista anche la presenza della torre – spiega l’assessore alle Opere pubbliche Matteo Moschetto -. La torre è l’elemento caratterizzante e simbolico della corte e di Rescaldina: le dimensioni del lato sono 3,8 per 3,8 e l’altezza è pari a 20,70 metri sotto gronda ed è la parte sicuramente più interessante. A breve verranno avviate le attività di recupero di parte dei materiali prodotti dalla demolizione che verranno riutilizzati per i riempimenti; seguiranno i lavori di ricostruzione che dovranno terminare nel giro di due anni circa. Nella prima fase della ricostruzione è previsto vengano realizzati dei cordoli di consolidamento delle fondazioni in muratura esistenti e le nuove opere di fondazione. Verrà realizzato il vespaio areato con sistema ad igloo. Sotto la nuova ricostruzione nascerà una parte interrata che verrà adibita ad archivio».

corte della torre amigazzi rescaldina

Un nuovo parco urbano e una nuova piazza mercato

«Il progetto prevede oltre agli interventi sull’edificio, la riqualificazione di un’area di 5.700 metri quadri attualmente adibito a piazza mercato e viabilità – aggiunge Moschetto -. Parte della piazza mercato verrà riconvertita a parco urbano e a servizio della biblioteca che verrà trasferita nell’immobile. Tutti gli spazi esterni sono orientati all’inclusività: lungo la via Silvio Pellico verrà realizzato un porticato che insieme ad una recinzione lungo gli altri lati delimiterà e renderà intimo, silenzioso ed ad uso esclusivo della popolazione e della biblioteca questa porzione di piazza. I 2.500 metri quadri ridurranno sensibilmente l’isola di calore attuale, in linea con quanto richiesto dalla riqualificazione urbana legata al PINQuA. Sul lato nord del giardino a servizio della biblioteca appena descritto si troverà la nuova porzione di piazza, sempre pavimentata in autobloccanti, che unita a nuovi parcheggi distribuiti lungo via Silvio Pellico permetterà lo svolgimento del mercato urbano settimanale qui destinato a tornare.

Il co-housing e il belvedere

«Il restauro, la riconversione e la riqualificazione dell’immobile sono in parte destinate al co-housing e all’uso pubblico – conclude l’assessore alla partita -. Il piano terrà sarà esclusivamente per l’uso pubblico mentre il primo piano, non sul lato nord dove ci saranno altre aree pubbliche e biblioteca, per l’uso abitativo. È prevista la realizzazione di un belvedere dalla Torre Amigazzi che permetterà di godere del panorama alpino e dello skyline di Milano dall’artezza di 30 metri. Sono previsti 11 appartamenti di varia tipologia: tre bilocali, sei monolocali e due trilocali».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 06 Agosto 2024
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