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Bagarre a Busto Garolfo sulle nomine dei rappresentanti del Comune nelle aziende partecipate

Scintille tra Insieme per Busto e Busto Garolfo Paese Amico sulle nomine per il consiglio di amministrazione della farmacia comunale

comune busto garolfo

Bagarre a Busto Garolfo sulle nomine dei rappresentanti del Comune nelle aziende partecipate. Se infatti l’ultima seduta consiliare – “calda” non solo per le temperature da bollino rosso ma anche per gli scontri tra maggioranza e opposizioni su teleriscaldamento e alloggi comunali di via Mazzini – si è aperta nel segno delle polemiche proprio per le nomine effettuate dal sindaco Giovanni Rigiroli per il consiglio di amministrazione della farmacia comunale, le scintille non si sono spente nemmeno fuori dai banchi del parlamentino.

La prima stoccata è arrivata dalla civica Insieme per Busto, che ha parlato di «logiche da vecchia politica e manuale Cencelli», con critiche pesanti all’amministrazione tacciata di «valorizzazione dell’incompetenza e fiero sfoggio di arroganza, il tutto condito da una grande dose di pressapochismo». «Disconoscendo completamente quanto indicato nello Statuto della farmacia comunale, che parla di speciali competenze tecniche e amministrative – hanno sottolineato dalla civica, non nascondendo «sconcerto per quanto messo in mostra dall’amministrazione Rigiroli – Biondi nel corso del consiglio comunale del 30 luglio, e in generale in questo primo mese e mezzo di mandato» -, il sindaco ha effettuato le proprie nomine seguendo tristi logiche da vecchia politica e manuale Cencelli, tralasciando merito e competenze dei candidati».

«Insieme per Busto aveva proposto la candidatura della dott.ssa Marcella Nebuloni, laureata in economia all’università Bocconi e direttrice finanziaria di un gruppo internazionale operante nell’ambito sanitario – hanno spiegato dalla civica -. Chi più competente di lei nella gestione amministrativa di una farmacia? Eppure, il sindaco le ha preferito una diplomata perito turistico, che però casualmente si è distinta in campagna elettorale per le sue posizioni da ultras sui social di Rigiroli. Alla richiesta di spiegazioni del nostro consigliere Francesco Binaghi, il sindaco ovviamente non ha saputo che ribattere sconclusionate frasi di circostanza. Un bruttissimo capitolo di spartizione delle poltrone e nomine di amici in posti chiave e un ennesimo schiaffo in faccia a meritocrazia e valorizzazione della professionalità».

Critiche, quelle di Insieme per Busto, che Busto Garolfo Paese Amico ha rispedito al mittente a stretto giro di posta, con la maggioranza che ha stigmatizzato l’atteggiamento «ai limiti dell’insolenza» tenuto durante la seduta dal consigliere della civica Francesco Binaghi (che per la maggioranza ha rivolto al sindaco «frasi vicine all’insulto, alzando ripetutamente la voce e assumendo atteggiamenti irrispettosi, in particolare nei confronti dell’assessore Biondi»), parlando invece per il primo cittadino «massima pazienza e lucidità, evitando in più occasioni di dare seguito alle ripetute provocazioni» e di un gruppo di maggioranza che «ha scelto di lasciar cadere gli attacchi scomposti dell’esponente di Insieme per Busto, perché, con empatia non meritata, provava imbarazzo per lui».

«Vogliamo precisare come il sindaco abbia ritenuto di confermare due delle tre figure che, negli ultimi anni, hanno composto il consiglio di amministrazione della farmacia comunale, garantendo una buona gestione della farmacia, dimostrata da bilanci sempre molto positivi e costantemente approvati all’unanimità in consiglio comunale – è la replica arrivata da Busto Garolfo Paese Amico -. Le competenze specifiche di queste figure, ulteriormente maturate sul campo negli ultimi anni, sono così già state ampiamente dimostrate nei fatti. Tra l’altro va evidenziato come l’accusa di assegnazione di ruoli su mere basi di vicinanza politica, arrivi proprio dal gruppo di Francesco Binaghi e Patrizia D’Elia: un gruppo che ha presentato candidature di sole persone provenienti dalla loro lista di candidati alle ultime amministrative e risultate non elette. Pura logica politica, insomma».

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 04 Agosto 2024
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