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Case popolari di via Mazzini, Insieme per Busto: “Dalla giunta totale disinteresse”

Gestione delle case popolari di via Mazzini a Busto Garolfo nel mirino di Insieme per Busto. La giunta: "Non si può parlare di degrado"

case popolari Milano

Gestione delle case popolari di via Mazzini sul banco degli imputati in consiglio comunale a Busto Garolfo: durante l’ultima seduta consiliare, infatti, la civica Insieme per Busto ha presentato un’interrogazione per chiedere conto alla giunta Rigiroli di cosa intenda fare per «il contenimento delle problematiche di rumore e fastidio conseguenti all’esecuzione dei lavori nei pressi della palazzina», e per «assicurare agli inquilini dell’edificio ERP di via Mazzini la fruizione di un’area verde» vista anche «la perdita di un’area verde di pregio in centro al paese» legata al cantiere.

Insieme per Busto: “Alloggi ERP di via Mazzini in condizioni di degrado e abbandono”

«Gli alloggi ERP situati in via Mazzini, come purtroppo buona parte degli edifici di edilizia popolare situati nel comune di Busto Garolfo, versano in situazione di degrado e abbandono, sia nelle parti comuni che nei singoli appartamenti – hanno sottolineato i consiglieri Patrizia D’Elia e Francesco Binaghi nell’interrogazione -. Uno dei pochi spazi di sollievo per gli abitanti della palazzina è rappresentato dall’area verde antistante all’edificio, dove sono presenti alberi di varie specie in grado di creare una zona tranquilla e salubre pur in un contesto degradato. I lavori per l’ampliamento della Casa di Comunità vanno proprio ad incidere su questa area verde, abbattendo gli alberi ivi presenti alcuni dei quali risultano essere particolarmente maestosi e di pregio».

«Nella fase iniziale dei lavori, che hanno preso il via il 23 luglio, si sono già verificati dei primi disagi per gli inquilini, che sono stati costretti a spostare i cassonetti dei rifiuti e a cui è stato reso difficoltoso l’utilizzo del cortile condominiale – hanno aggiunto Binaghi e D’Elia -. I condomini di via Mazzini si trovano a dover affrontare una situazione di serio disagio, non solo da un punto di vista fisico ma anche amministrativo: da quanto la gestione degli alloggi è stata assunta da Euro.PA Srl (consorzio di comuni dei quali Busto Garolfo non risulta però essere socio…), si trovano a ricevere bollette condominiali spesso elevate – ricordiamo che gli inquilini di alloggi ERP sono per definizione persone in difficoltà – senza alcun dettaglio delle voci che le compongono».

L’assessore: “Non si può parlare di degrado, interventi continui”

Per la maggioranza, però, nonostante «sussistano anche problematiche di non facile, rapida o poco onerosa soluzione, le condizioni degli stabili comunali non possono essere definite degradate e gli edifici non versano assolutamente in stato di abbandono». «Negli stabili comunali gli interventi sono continui, ma in alcuni casi per andare a buon fine richiedono la collaborazione degli inquilini sia essa economica o di condotta – ha replicato l’assessore alle Politiche sociali Stefano Carnevali -. Eventuali condizioni di indigenza degli inquilini, comunque, non sono un ostacolo alla realizzazione della maggior parte degli interventi necessari, anche perché esistono numerosi dispositivi a sostegno di condomini in difficoltà economiche».

«Per lo stabile di via Mazzini – ha continuato Carnevali – il servizio sociale rileva come criticità maggiori l’occupazione di alcuni spazi comuni con oggetti di diversa tipologia e differente stato di conservazione, situazione che presto sarà sanata e per la quale è già partita una comunicazione tramite lo sgombero del materiale non reclamato, la necessità di una riverniciatura delle scale, per cui è necessario un accordo tra gli inquilini perché dovrebbe incidere sulle spese condominiali, e la necessità di una pulizia sistematica degli spazi comuni, per cui è di nuovo necessario un accordo tra gli inquilini perché realizzino direttamente questo intervento o decidano di affidarlo a dei professionisti. Per quanto riguarda la ricollocazione dei cassonetti, invece, dai servizi non viene ravvisata una particolare criticità né ci sono state segnalazione».

“Inquilini avvisati dell’avvio dei lavori”

Quanto al cantiere per l’ampliamento della Casa di Comunità, «in data 24 luglio era avvenuta la sola consegna delle aree di cantiere all’impresa individuata da ASST Ovest Milanese per l’esecuzione dei lavori – ha spiegato l’assessore alla partita, soffermandosi sui benefici che deriveranno al paese dalla presenza della struttura -: i servizi sociali comunali hanno contestualmente provveduto tramite apposita lettera a comunicare agli inquilini degli alloggi comunali di via Mazzini l’imminenza dell’avvio dei lavori veri e propri. Si provvederà a rispettare tutto quello che la normativa prevede per tutelare i residenti in zone vicine a quelle dove vengono effettuati i lavori. Si provvederà a ridurre l’orario di utilizzo delle macchine e degli impianti più rumorosi. Nelle lavorazioni che comportano la formazione di polveri, come ad esempio scavi, verranno adottati sistemi di abbattimento e di contenimento il più possibile vicino alla fonte. Nelle attività edili e di scavo si provvederà ad inumidire il materiale polverulento. Gli orari di lavoro saranno quelli dichiarati dall’impresa nel proprio cronoprogramma. Si tratta in ogni caso di normale attività edilizia, senza demolizione di fabbricati esistenti, e gli scavi sono tra l’altro limitati in quanto l’edificio non sarà provvisto di piano interrato. I tecnici comunali, e se necessario anche la parte politica, saranno a disposizione degli inquilini di via Mazzini».

“Intatta l’area verde sul retro dello stabile”

Sul fronte alberi, invece, la giunta ha garantito nuove piantumazioni compensative, sottolineando che «gli inquilini degli alloggi comunali di via Mazzini, hanno a disposizione altri 650 metri quadri di cortile, e l’area verde maggiormente sfruttata da condomini è tradizionalmente quella retrostante lo stabile, fortunatamente non interessata dai lavori». «Una questione su cui invece è necessario intervenire riguarda i posti auto – ha precisato l’assessore -: con l’installazione del cantiere, infatti, alcuni posti auto non saranno più agibili. All’interno del perimetro dello stabile però sono comunque presenti una ventina di posti auto coperti e scoperti che fino ad oggi non erano stati interessati né da una precisa regolamentazione, né da un’assegnazione nominale. Il servizio sociale ha colto l’occasione di questa forzata revisione degli spazi per sanare anche questa situazione, proponendo agli inquilini di manifestare il proprio interesse per l’assegnazione di un parcheggio nominale, e in più dopo i lavori saranno realizzati ulteriori stalli di sosta all’interno dello stabile che verranno successivamente assegnati».

“Bollette contenute, in linea con gli importi abituali”

Quanto alle bollette, infine, «Euro.PA si occupa direttamente solo della gestione degli affitti delle case popolari del comune di Busto Garolfo – ha concluso Carnevali -: le utenze, invece, sono ancora in carico all’Ufficio Lavori pubblici del Comune a cui sono intestate – ha concluso l’assessore alla partita -. Per evitare agli inquilini pagamenti molto pesanti a fine anno, è consuetudine richiedere degli anticipi contenuti formulati sulla base dello storico dei pagamenti. L’Ufficio Servizi sociali ha fornito resoconto del complesso passaggio di consegna tra Project ed Euro.PA, che tra le altre cose ha causato il mancato invio di bollette per la prima parte dell’anno: da qui si può desumere l’origine di eventuali scostamenti rispetto ai pagamenti abituali degli anticipi, anche se, direttamente interpellatam Euro.PA ha confermato di aver inviato bollette contenute, in linea con quanto abituale. Quanto ai dettagli mancanti in bolletta l’ufficio aveva già preso contatti con Euro.PA perché venissero fornite maggiori precisazioni».

L’opposizione: “Dalla giunta totale disinteresse per gli alloggi popolari”

Risposte, quelle della maggioranza, che non sono bastate ad Insieme per Busto, tanto che la civica ha valle della seduta consiliare ha commentato che «la giunta ha trovato modo di evadere la nostra interrogazione inerente i disagi arrecati dai lavori per l’ampliamento della Casa di Comunità agli alloggi popolari di via Mazzini, trasformandola nell’ennesimo peana al proprio operato in merito alla Casa di Comunità. Surreale poi come il sindaco, con la sua consueta arroganza coniugata con la completa ignoranza dei regolamenti, abbia rimproverato la nostra consigliera D’Elia colpevole a suo dire di andare fuori tema nella risposta. Inutile dire che ovviamente la giunta abbia dimostrato per l’ennesima volta il totale disinteresse per gli alloggi popolari e le persone in difficoltà».

Foto di archivio

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 02 Agosto 2024
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