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“Bocciata” a Busto Garolfo la mozione del centrodestra per una commissione speciale sul teleriscaldamento

"No" dalla maggioranza alla commissione speciale chiesta dal centrodestra sul teleriscaldamento, appoggiata anche dalla civica Insieme per Busto

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Volano ancora gli stracci in consiglio comunale a Busto Garolfo sulla dismissione dell’impianto di teleriscaldamento, scelta rispetto alla quale le opposizioni fin dalla consiliatura precedente si dimostrano critiche tanto da aver presentato durante l’ultimo consiglio comunale l’ennesima mozione, questa volta per chiedere l’istituzione di una commissione ad hoc per valutare la situazione e decidere i prossimi passi.

«Il teleriscaldamento ci riguarda tutti, non è vantaggio esclusivo di coloro che sono collegati – ha sottolineato Marco Binaghi, capogruppo del centrodestra, anticipando l’intenzione di non fermarsi alla sede consiliare per portare avanti la visione del suo gruppo -. È un asset comunale di primaria importanza a livello economico che sarebbe davvero una “bestiata” dismettere. Non riusciamo a vederci chiaro, ed è per questo che abbiamo presentato questa ennesima mozione: vogliamo istituire una commissione speciale per decidere definitivamente nel contraddittorio, anche perché ci sono delle differenze sostanziali dal punto di vista dei dati, non solo contabili ma anche di carattere tecnico. Prima di dismettere un’opera così importante che vale milioni di euro, anche a fronte di una serie di investimenti pubblici che sono stati fatti nell’arco di dieci anni, perché non possiamo sederci ad un tavolo con l’ausilio di tecnici affinché tutti possiamo capire e analizzare se e dove ci sono stati degli errori?».

Sulla stessa linea la civica Insieme per Busto. « C’è una fortissima preoccupazione perché io credo che voi stiate sottovalutando molto l’impatto economico che questa questione può avere per il Comune – sono state le parole di Francesco Binaghi -: ho visto una delibera di giunta per il pagamento di 30mila euro più oneri solo per lo studio della causa. Non vuol dire che voi stiate sbagliando e che si debba riattivare il teleriscaldamento, ma vuol dire che è una questione molto complessa su cui un approfondimento più ampio è necessario e sicuramente non dannoso. Non vedo controindicazioni all’accoglimento della mozione del centrodestra, soprattutto per i tanti consiglieri neo-eletti. La questione può mandare in bancarotta il Comune: perché non approfondirla? Non possiamo dimenticare che ci sono privati che hanno sostenuto di tasca propria spese enormi. La commissione consiliare permanente ha una funzione meramente consultiva: il consiglio prima di deliberare è obbligato a chiedere il suo parere, ma può anche disattenderlo, e inoltre la commissione permanente deve affrontare anche altri argomenti perché ha una funzione più ampia, quindi sarebbe un sovraccarico di lavoro».

Dai banchi della maggioranza, però, è arrivato un netto “no” all’istituzione della commissione, in una seduta dove si può a buon diritto definire l’affaire teleriscaldamento come il punto più “caldo” tra quelli all’ordine del giorno, tanto che in diversi passaggi si sono alzati i toni e non sono mancate le stoccate tra un’ala e l’altra del parlamentino.

«Risulta veramente impossibile da parte mia votare favorevolmente questa mozione che si basa su premesse che non sono condivisibili oltre che su accuse infondate di presunta superficialità dell’amministrazione – è stata infatti la replica del sindaco Giovanni Rigiroli -. Il metodo della richiesta di istituzione di una commissione speciale attraverso una mozione, che arriva senza interlocuzioni e coinvolgimento degli altri gruppo consiliari, è carente degli aspetti minimi di condivisione e collaborazione. A mio parere non è né utile né condivisibile istituire una commissione speciale per analizzare un argomento che è già di competenza della commissione permanente Area Ambiente e Assetto del territorio, tra l’altro neo-eletta: tra le attività previste e possibili delle commissioni permanenti è già facoltà delle stesse disporre indagini conoscitive, attuare azioni di vigilanza e controllo acquisendo notizie, informazioni, dati, atti ed audizioni. Tenuto conto di questo, ritengo che istituire una commissione speciale risulterebbe come delegittimare nei fatti la commissione permanente esistente ancora prima che inizi il suo operato, e questo lo trovo inaccettabile».

Foto di archivio

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 01 Agosto 2024
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