Gestione del verde pubblico bersagliata di critiche a Rescaldina. L’assessore: “Già applicate penali”
La gestione del verde fa discutere a Rescaldina, tanto che Piazza Chiesa, che ha già applicato delle penali, non esclude di procedere anche con richieste di integrazioni dei tagli e ripristini o con «azioni più radicali»
Sui social le segnalazioni si sprecano, c’è perfino chi è arrivato a rimboccarsi le maniche e, “armato” di decespugliatore o anche solo mettendoci tanto olio di gomito, si è messo all’opera per liberarsi da solo dalle erbacce. Il verde pubblico “fuori controllo” non è una novità ai tempi delle piogge continue seguite da temperature tropicali e del cambiamento climatico, e non fa eccezione Rescaldina, dove lo scorso anno ha preso il via un nuovo appalto per la gestione del verde da 540mila complessivi.
La gestione del verde, però, anche con il nuovo appalto in paese non ha smesso di far discutere, tanto che Piazza Chiesa, che ha già applicato delle penali, non esclude di procedere anche con richieste di integrazioni dei tagli e ripristini o con «azioni più radicali». «L’attuazione di quanto previsto (nel periodo estivo si parla di uno sfalcio ogni tre settimane, ndr) oggi purtroppo sta avvenendo con discontinuità, con un’esecuzione al di sotto degli standard qualitativi richiesti e previsti dai contratti in essere, con una limitata copertura del territorio che puntualmente costringe me, l’ufficio e i cittadini a continue segnalazioni di inadempienze legate ad esecuzioni che possiamo definire disorganizzate, incomplete e sommarie – sottolinea il neo-assessore alla partita Matteo Moschetto -. Tipicamente assistiamo ad un primo intervento dell’operatore che genera immediatamente una segnalazione perché l’erba è molto alta e generalmente ne segue una seconda perché quanto oggetto di taglio rimane in luogo e, viste le temperature, si decompone nei prati causando, insieme alla percezione di un lavoro non completato, cattivo odore».
«Per questo motivo – prosegue Moschetto – con l’ufficio, abbiamo chiesto che l’operatore fornisca indicazioni precise su dove e quando vengono eseguiti i tagli, con quante squadre e con quante persone; solo in questo modo sarà possibile una puntuale verifica da parte dell’ufficio, del livello qualitativo dell’intervento, sul completamento di aree omogenee, perché se lasci indietro delle parti tutto il resto sembra ancora da sistemare; questo per evitare che quanto destinato come risorse economiche venga vanificato per via di una prassi di esecuzione che riteniamo sia al momento semplicemente sbagliata. Ovviamente ad ogni verifica segue una puntuale rendicontazione dei disservizi documentati da rilievi fotografici direttamente eseguiti dall’ufficio o, se serve, provenienti dalle segnalazioni che vengono fatte dalla cittadinanza, costantemente poi inviati e contestati al responsabile della ditta appaltante».
«Sono state già applicate delle penali e con l’ufficio ci riserveremo, nel pieno rispetto di quanto contemplato dai contratti, di agire se necessario, con richieste di integrazioni dei tagli e ripristini, e nel caso la situazione perdurasse, di porre in essere azioni più radicali – conclude l’assessore alla partita -. Preciso poi che per quanto riguarda le risorse destinate, al momento gli importi sono congrui e sufficienti ad assicurare la corretta manutenzione, sempre se eseguita a regola d’arte».
Foto di archivio
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