Levata di scudi dalle opposizioni per “salvare” il teleriscaldamento: “La dismissione è una scelta deleteria e irresponsabile”
Il centrodestra chiede un project financing per la gestione del servizio e una commissione ad hoc. Insieme per Busto pronto a dare battaglia per i condomini del San Giovanni e l'asilo Figini
Dopo l’incontro della scorsa settimana incentrato sul teleriscaldamento e sulle proposte per mantenerlo operativo, il centrodestra torna a puntare il dito contro la scelta dell’amministrazione di Busto Garolfo di dismettere l’impianto.
Nel mirino del gruppo consiliare formato da Marco Binaghi, Ilaria Cova e Sabrina Lunardi «le inefficienze nell’uso delle risorse pubbliche e le carenze gestionali dell’amministrazione precedente, guidata dall’ex sindaco Biondi, con il coinvolgimento dell’attuale sindaco Rigiroli, assessore ai lavori pubblici dal 2014 al 2023». «In questi anni – sottolineano i consiglieri -, il funzionamento dell’impianto di teleriscaldamento non è stato adeguatamente monitorato, con ripercussioni negative per l’intera cittadinanza. Il teleriscaldamento, infatti, riguarda tutti i residenti di Busto Garolfo e Olcella, non solo gli utenti diretti».
Il centrodestra, poi, stigmatizza «la decisione dell’amministrazione comunale di dismettere il teleriscaldamento, poiché questa scelta potrebbe comportare un danno alle casse comunali di oltre 1,1 milioni di euro, come richiesto dalla società concessionaria nell’atto giudiziario notificato al Comune a giugno 2024, con possibili ricadute su tutti i cittadini, la perdita di oltre 800mila euro di investimenti pubblici effettuati nell’ultimo decennio, molti dei quali destinati a impianti non ancora operativi e la perdita di possibili guadagni derivanti dal sistema di teleriscaldamento, stimati in oltre 1 milione di euro».
Tutte questioni che i consiglieri non escludono di portare all’attenzione della Corte dei Conti. La certezza intanto è la richiesta di un «project financing con bando pubblico per la gestione del servizio», visto anche che «molti cittadini non sono a conoscenza di questi fatti, poiché tenuti all’oscuro dalla realtà» e che per il gruppo di opposizione «dismettere un bene pubblico così importante sia una scelta deleteria e irresponsabile».
Nei piani del centrodestra, che parla di «atteggiamento sordo dell’attuale amministrazione, soprattutto considerando i costi che ricadranno sui cittadini per l’installazione di nuove caldaie, stimati tra 140.000 e 150.000 euro per utenza condominiale, con costi ben superiori per altre utenze»», c’è anche «l’istituzione di una “commissione ad hoc” nel prossimo consiglio comunale di fine luglio 2024».
Sulla stessa linea Insieme per Busto, per cui «appare chiaro come l’amministrazione di sinistra non abbia nessuna intenzione di venire incontro ai privati danneggiati dalla scelta di dismettere il teleriscaldamento». «Riteniamo inaccettabile – sottolineano dalla civica – pensare di lasciare soli sia i condomini del San Giovanni sia l’asilo Figini di fronte a una decisione dell’amministrazione che si sono ritrovati a subire, obbligandoli ad affrontare spese ingenti per poter avere riscaldamento e acqua calda. Daremo battaglia per far valere i diritti di tutti, perché la nostra idea di politica è bene comune parte dal non lasciare indietro nessuno».
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