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Il quarto binario “cancella” la terrazza esterna del Locomotivo di Parabiago

Dal 24 luglio il Locomotivo dovrà fare a meno del giardino esterno per gli espropri finalizzati al potenziamento della tratta ferroviaria tra Rho e Gallarate

Il quarto binario “cancella” la terrazza esterna del Locomotivo di Parabiago: da mercoledì 24 luglio, infatti, il giardino esterno del locale dovrà essere messo a disposizione di RFI nell’ambito degli espropri necessari per l’avvio del cantiere per il potenziamento della tratta ferroviaria tra Rho e Gallarate, lasciando l’attività senza il suo punto di forza.

Il quarto binario "cancella" la terrazza esterna del Locomotivo di Parabiago

E se è vero che del potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria tra Rho e Gallarate si parla ormai da anni, la notizia è stata comunque un fulmine a ciel sereno per il titolare Lorenzo Favini, 46enne da un paio di anni al timone del locale accanto alla stazione. Il ristoratore da quando ha affittato gli spazi ha “coltivato” con passione la terrazza della sua attività mettendoci mano in prima persona per farne il punto di forza del Locomotivo, realtà che ad oggi conta quattro dipendenti.

«La mia attività è incentrata su questa terrazza e ora all’improvviso mi viene tolto il giardino nel bel mezzo della stagione estiva, quando la maggior parte dei clienti viene da noi proprio per l’area esterna – spiega Favini -. È un macigno che va ad aggiungersi alle tante difficoltà con cui già deve fare i conti un attività commerciale, che si ripercuoterà comunque anche sulla stagione invernale. Dovrei spostarmi, perché non posso lavorare solo con l’interno, ma vorrebbe dire fare altri investimenti e altri anni di attesa per raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissato».

Il quarto binario "cancella" la terrazza esterna del Locomotivo di Parabiago

L’esproprio non toglierà peraltro al Locomotivo “solo” il giardino riducendo di due terzi i coperti a disposizione dell’attività, ma anche l’unica via di accesso all’area sul retro dove ci sono il locale rifiuti e alcune attrezzature. «In questa attività ho investito i risparmi di una vita e non solo – conclude Favini, che spera di poter portare i suoi problemi sul tavolo di RFI anche grazie al recente interessamento di un consigliere comunale -: ho dimostrato di poter fare bene il mio lavoro, ma ora dopo tutto quello che ho fatto mi ritrovo in ginocchio. Si parla tanto delle piccole e medie imprese in Italia, ma bisognerebbe avere un occhio di riguardo in più per queste realtà che in questo caso non c’è stato, e questo fa ancora più male».

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 17 Luglio 2024
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