Il “Fungo” di Garbatola approda in commissione. L’ex sindaco Cozzi: “Nessuna condivisione”
Mentre per il "Fungo" si profila finalmente una svolta con l'avvio del cantiere per la riqualificazione, non si spegne la scia delle polemiche
Quella del “Fungo” di Garbatola, l’edificio a sette piani che svetta tra via Europa e via XX Settembre dagli anni ’90 e per decenni è rimasto in stato di completo abbandono, è stata per Nerviano per tempo immemore la proverbiale “storia infinita”. E anche mentre per l’immobile si profila finalmente una svolta con l’avvio del cantiere per la riqualificazione la scia delle polemiche non si spegne.
Nell’occhio del ciclone questa volta è finita l’ormai imminente seduta consiliare che riaccenderà i riflettori proprio sul futuro del “Fungo”, convocata per mercoledì 17 luglio. «Se la commissione consiliare di mercoledì prossimo a Garbatola sulla convenzione per il “Fungo” verrà fatta, è esclusivo merito delle forze di opposizione che ne hanno chiesto la convocazione – sottolinea l’ex sindaco Massimo Cozzi, oggi capogruppo di Lega, Gruppo Indipendente Nervianese e Con Nerviano in consiglio comunale -. Ad esplicita richiesta di convocarla, è arrivata la risposta del sindaco e dell’assessore competente che, sostanzialmente, la ritengono inutile e ci avrebbero informato, solo a cose fatte, con una semplice informativa, come già fatto, non appena firmata la nuova convenzione».
«Se è vero che la riqualificazione dell’immobile rispetta quanto previsto nella convenzione vigente e nel PGT, è altrettanto vero che si sta parlando di una sostanziale modifica delle opere pubbliche previste – aggiunge Cozzi -. Ci sarebbe piaciuto che il vivere e lavorare insieme per il bene comune, a parole, non passasse attraverso una semplice informativa, ma con una condivisione con la cittadinanza, in primis quella di Garbatola! Ma tanto è, avendo già preso la decisione in splendida solitudine, visto che l’allora assessore all’Urbanistica ci risulta, da dichiarazioni fatte in consiglio comunale a gennaio, la pensasse diversamente. Ci piacerebbe conoscere il pensiero dei consiglieri di maggioranza e capire se, almeno lì, ci sia stata la tanto sbandierata “condivisione”. Fosse stato per il sindaco e l’assessore, la commissione di mercoledì non ci sarebbe mai stata, quindi il grazie va esclusivamente alla presidente della Commissione Territorio e Ambiente Federica Carlomagno, che ha deciso di convocarla lo stesso».
Parole, quelle del consigliere di opposizione, cui è prontamente seguita la replica della sindaca Daniela Colombo. «La “never ending story” del Fungo si arricchisce di nuove polemiche per una commissione consiliare che non aggiungerà né toglierà nulla all’iter in itinere già condiviso nell’ultimo consiglio comunale di fine giugno – ribatte la prima cittadina -. Dopo trent’anni di inerzia, inclusi i cinque anni a guida Cozzi, il consigliere silente quando aveva titolo per agire e oggi attivissimo nel millantare chissà quale strategia di partecipazione, questa amministrazione si sta muovendo nel solco di una trattativa che vede la realizzazione di un’opera privata e la salvaguardia dell’interesse pubblico di cui alla convenzione vigente datata 2009».
Da lì la risposta fatta pervenire alla presidente di commissione a fronte della richiesta di convocazione. «Nella recente commissione è stata data un’informativa rispetto alla prospettiva della convenzione in essere per il “Fungo” di Garbatola rispettando l’evoluzione naturale della procedura, l’interesse dell’acquirente e quello della collettività – sottolineano sindaca e assessore alla partita -. La condivisione di queste informazioni aveva come scopo primario quello di aggiornare i consiglieri, e di riflesso i cittadini, circa l’avanzamento dell’attuazione della convenzione da parte dell’acquirente ponendo particolare attenzione alle opere d’interesse per la collettività».
«Il “fungo” di Garbatola è stato acquistato da un soggetto privato con piena consapevolezza che l’area è assoggettata ad una convenzione e l’operazione di ristrutturazione dell’immobile sta seguendo il normale iter edilizio convenzionato – aggiungono Colombo e Fontana -. Le opere a favore della collettività sono oggetto di revisione tra le parti fermo restando i seguenti obiettivi: mantenimento degli standard qualitativi e quantitativi previsti della convenzione e adempendo a suo tempo; rispetto del PGT vigente; evoluzione delle esigenze socio-economiche della comunità nervianese; attualizzazione delle opere rispetto a modifiche normative, bisogni della comunità nervianese e costi; obiettivi di mandato dell’amministrazione».
«A fronte di quanto sopra descritto, per quanto attiene la riqualificazione dell’immobile ad opera dall’acquirente/soggetto attuatore, non sono previsti argomenti da sottoporre alla commissione in ragione del fatto che l’immobiliare sta dando attuazione alla convenzione vigente – concludono prima cittadina e assessore -. Per quanto riguarda le variazioni delle opere pubbliche, stante, come detto, il rispetto del PGT e degli standard quantitativi e qualitativi della convenzione originale, una volta definito il perimetro di attuazione (tempi e costi) sarà nostra cura dare comunicazione come già avvenuto».
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