Parabiago saluta Mattia Dattis con applausi colmi d’affetto e rombi di motori
Una folla commossa ha gremito il sagrato e la Chiesa dei SS Gervasio e Protasio per l'ultimo saluto a Mattia Dattis, giovane di 20 anni deceduto in un tragico incidente stradale
Commossa la comunità di Parabiago si è riunita, nel pomeriggio di sabato 6 luglio, nella chiesa dei SS Gervasio e Protasio per l’ultimo saluto a Mattia Dattis il giovane motociclista di 20 anni deceduto nel tragico incidente, accaduto sabato 22 giugno, a Nerviano. Educatore dell’oratorio Santo Stefano, membro della compagnia teatrale I Pischifralli e giocatore nella società sportiva Pallacanestro Rooters Parabiago, Mattia lascia un vuoto incolmabile nella famiglia e tra i tanti amici e conoscenti.
Per tutta la mesta cerimonia nella chiesa è calato un silenzio assordante che ha comunicato tutto l’amore per Mattia da parte dei presenti. «In questi giorni – ha detto don Ronel Scotton – tutti noi ci siamo circondati di foto, video, frasi e immagini. Caro Tia, hai riempito i social, gli stati whatsapp, le chat e le pagine dei giornali. Hai già iniziato a fare quello che facevi sempre: hai riempito della tua presenza le nostre vite e la nostra quotidianità. Questa è la cosa che ti riusciva meglio: esserci senza “se” e senza “ma”. La tua presenza è sempre stata rivelativa della tua disponibilità, non ricordo volta in cui tu ti sia tirato indietro davanti a un impegno. Ciò che continuerà a vivere nei nostri cuori è il tuo sorriso».
Tantissimi i presenti di ogni età che hanno voluto far sentire la loro vicinanza alla famiglia di Mattia. «Questa morte improvvisa e violenta ci mette davanti agli occhi la durezza della vita e la sua fugacità, ci costringe a guardare in faccia ciò che ci fa paura per poter fare passi di crescita insieme. Già in queste poche settimane ho potuto vedere dei piccoli semi germogliare: bambini che più volte mi hanno chiesto di pregare per Mattia, ragazzi che hanno sentito nascere nel cuore il desiderio di mettersi a disposizione, adulti che si stanno domandando quale priorità dare alle proprie vite. Direi che si sta creando un vero e proprio “Effetto Tia”, lui con la sua vita dinamica e servizievole sta permettendo a ciascuno di noi di ricordare che c’è più gioia nel dare che nel ricevere. Non siamo chiamati a fare le stesse cose di Mattia ma siamo chiamati a metterci lo stesso cuore e la stessa dedizione che ci ha messo lui».
Al termine della cerimonia sul sagrato il feretro è stato salutato con un fragoroso applauso e con il rombo dei motori delle numerose moto degli amici.
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