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Tagli ai fondi per la disabilità, il Comitato Caregiver familiari B1 B2 affondate ricorre al TAR

Del Comitato Caregiver familiari B1 B2 affondate fanno parte anche le associazioni rescaldinesi Abilità Diverse e Mondo Charge

Anche il Legnanese al flash mob contro i tagli ai fondi per le disabilità gravi

Il Comitato Caregiver familiari B1 B2 affondate, del quale fanno parte anche le associazioni rescaldinesi Abilità Diverse e Mondo Charge, ha presentato ricorso al TAR contro la delibera della Regione Lombardia che «ha drammaticamente modificato il programma operativo regionale a favore di persone con grave o gravissima disabilità e in condizione di non autosufficienza», riformando in particolare le misure B1 e B2 che, sostanzialmente, consistono in aiuti economici volti a sostenere la permanenza in casa delle persone con disabilità grave e gravissima.

«Abbiamo provato ogni possibile soluzione, dall’interlocuzione alle manifestazioni di piazza, dalle audizioni nei luoghi istituzionali ai convegni, passando per interviste e articoli di stampa – spiegano le associazioni promotrici e sostenitrici del Comitato Caregiver familiari B1 B2 affondate -. Nulla di tutto ciò è servito a fermare i tagli ai contributi per i caregiver familiari e a eliminare la lista di attesa per avere accesso ai contributi, misure stabilite dalla delibera n. XII/2033/2024 della Regione Lombardia. Per questo ci siamo rivolti allo studio dell’avvocato Laura Andrao per presentare un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale lombardo, chiedendo l’annullamento della delibera».

«Ritengo la delibera n. XII/2033/2024 gravemente discriminatoria, lesiva e illegittima, oltre che costruita su di un provvedimento legislativo, il decreto legislativo 277/2021, di cui tuttavia non rispetta le finalità – aggiunge l’avvocato Andrao -. La modalità di scorrimento della graduatoria per la misura B1 possono essere definite feroci perché costringono chi aspira a entrare nella lista di attesa a sperare nella morte di una persona con disabilità (anche minore). Per quanto riguarda la misura B2, invece, il confine tra le definizioni di disabilità grave o gravissima è molto sottile, con valutazioni che vengono effettuate in assenza di contraddittorio. La delibera oggetto del ricorso, inoltre, è in totale violazione della convenzione Onu».

Intanto Regione Lombardia ha annunciato l’intenzione di stanziare nei prossimi giorni altri 2 milioni di euro e disporre la proroga al 1° agosto 2024 dell’avvio della rimodulazione del buono mensile riconosciuto alle persone con disabilità gravissima e anziani non autosufficienti ad alto bisogno assistenziale assistite dal solo caregiver familiare (Misura B1). Con l’assestamento di bilancio di luglio, inoltre, il Pirellone intende stanziare altri 8,5 milioni di euro «così da evitare liste di attesa e garantire, allo stesso tempo, la presa in carico dei cittadini in condizione di disabilità gravissima, contemperando la libertà di scelta della persona con quanto dispone la normativa nazionale in materia di implementazione dei servizi».

Misure che comunque non distolgono il comitato dal ricorso alla giustizia amministrativa. «Ancora una volta la giunta regionale mostra miopia e scarsa comprensione della nostra azione che non mira ad avere un contentino, ma un cambio radicale di visione – spiegano dal Comitato Caregiver familiari B1 B2 affondate -. Nella nota, infatti, non si accenna minimamente a cosa accadrà alle oltre 10.000 famiglie che sono coinvolte dai tagli del 75% della misura B2, non si fa riferimento a come e quando saranno implementati i servizi, non si menziona la sottrazione del fondo caregiver e soprattutto rimane una misura emergenziale e non strutturale; pertanto, risolveremmo il problema (parzialmente) per quest’anno, trovando i nella stessa identica situazione, se non peggiore, nel 2025, dove i tagli potrebbero essere ancora più consistenti e i servizi sempre più inadeguati».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 29 Maggio 2024
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