Primo premio al concorso regionale “Viaggi della memoria per la scuola” per il Liceo Cavalleri di Parabiago
Il progetto "Alle radici del nazismo: viaggio della memoria a Monaco di Baviera e Dachau", realizzato insieme all'ANPI di Parabiago, si è aggiudicato un contributo da 20mila euro
Primo premio al concorso regionale “Viaggi della memoria per la scuola” per il Liceo Cavalleri di Parabiago, che insieme all’ANPI di Parabiago ha realizzato il progetto “Alle radici del nazismo: viaggio della memoria a Monaco di Baviera e Dachau” e si è aggiudicato un contributo da 20mila euro che coprirà tutte le spese del viaggio permettendo agli studenti la partecipazione gratuita e permetterà anche di mettere in cantiere una serie di attività legate ai viaggi della memoria, sempre in collaborazione con ANPI.
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Il progetto premiato da Regione Lombardia, che verrà presentato dalle due classi quinte protagoniste alla cittadinanza venerdì 31 maggio alle 21 in biblioteca, ruota intorno al terzo viaggio della memoria realizzato dal Liceo Cavalleri insieme all’ANPI, che ha portato gli studenti tra le vie e le piazze del tentato colpo di Stato hitleriano del 1923 (il putsch di Monaco), all’Università Ludwig Maximilian, a visitare il memoriale dedicato alla Rosa Bianca – movimento di Resistenza non violenta al nazismo – e gli edifici che hanno fatto da sede agli uffici centrali del Partito nazista, oggi interamente ridisegnati e trasformati in luoghi della memoria e della ricerca storica.
«Quest’anno – spiega Giorgio Colombo, docente referente del progetto e membro del direttivo ANPI – l’intento è stato quello di far scoprire a due classi quinte, la 5AS e la 5EA del liceo Cavalleri, “le radici del nazismo” attraverso alcune tappe in quella che era considerata da Hitler la culla e, dopo il 1933, la capitale del Nazionalsocialismo: Monaco di Baviera. Abbiamo toccato luoghi carichi di significato storico e simbolico, relativi alla nascita e all’affermazione politica ed ideologica del nazismo, un percorso culminato con la visita, estremamente intensa dal punto di vista emotivo, a Dachau, primo lager del sistema concentrazionario del Terzo Reich, attivo sin dal 1933 e situato a pochi chilometri dal capoluogo bavarese».
«Come ideatori del progetto, noi docenti abbiamo preparato le classi nelle settimane prima della partenza e proposto questa esperienza con l’intento di generare consapevolezza, affinché le allieve e gli allievi potessero rendersi portatori di una testimonianza, e affinché il valore della memoria e lo spessore simbolico dei luoghi visitati potesse produrre una diversa percezione della sofferenza, della negazione dei diritti, delle ingiustizie che, fatte le debite distinzioni, tutt’ora affliggono il nostro tempo – prosegue Colombo -. Abbiamo pensato, al contempo, di fornire all’immaginario teorico e concettuale delle classi uno sfondo critico, un paesaggio reale nel quale orientarsi, in un’epoca di crescente indifferenza e pericolosa virtualizzazione e smaterializzazione della realtà sociale. Certi luoghi, nella loro presenza, raccontano, parlano, passano significati che nessuna pagina di un libro, e nessuno schermo, saprà mai trasmettere».
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