Dalla Corte d’Appello di Milano arriva lo stop al contratto tra NAM e il Comune per la piscina di Cerro Maggiore
La sentenza di appello comporta il rilascio della piscina «nella data pattuita del giorno di venerdì 31 maggio e la probabile chiusura temporanea»
La Corte d’Appello di Milano ha messo fine al contratto concessorio tra NAM (Nuoto Alto Milanese) e il Comune di Cerro Maggiore per la gestione della piscina comunale, dopo che già in primo grado la giustizia civile aveva “bocciato” tutte le richieste della società e del Gruppo Arcobaleno, la srl alla quale era stato ceduto dopo il primo passaggio a Monte dei Paschi di Siena il diritto di superficie per l’area dove è stata realizzata la piscina, segnando un primo punto a favore del Comune.
La vicenda finita tra le aule del palazzo di giustizia meneghino è iniziata ormai diversi anni fa, quando ha preso il via l’iter per realizzare una “nuova” piscina dotata anche di una vasca esterna: intervento per il quale si è optato per la formula del project financing. Proprio per i lavori, peraltro, Palazzo Dell’Acqua si era anche fatto garante del gestore davanti all’Istituto per il Credito Sportivo sottoscrivendo una fideiussione da oltre 1,5 milioni di euro.
E proprio il pagamento della fideiussione aveva fatto da detonatore alla vicenda tra il 2018 e il 2019, quando l’Istituto per il Credito Sportivo aveva chiesto al Comune di Cerro Maggiore di far fronte alle inadempienze di NAM pagando la cifra per la quale aveva prestato la garanzia: cifra che alla fine Palazzo Dell’Acqua aveva dovuto saldare nonostante i tentativi di trovare altre soluzioni con le parti in causa.
Dopo il pagamento, però, da via San Carlo avevano dichiarato risolta la concessione e lì la vicenda si era spostata nelle aule del Tribunale di Milano. NAM, infatti, non solo non aveva lasciato l’impianto di via Boccaccio come avrebbero voluto da Palazzo Dell’Acqua, ma aveva citato in giudizio il Comune per far valere la nullità o comunque l’annullabilità della fideiussione. Tesi che tre anni dopo era stata “bocciata” dai giudici di primo grado.
Ora la sentenza di appello ha messo nero su bianco «la conclusione del contratto concessorio»: sentenza che comporta «il rilascio del bene nella data pattuita del giorno di venerdì 31 maggio e la probabile chiusura temporanea», anche se «Comune e NAM, ognuna per quanto di propria competenza – come spiegano da Palazzo Dell’Acqua -, intendono definire un passaggio di consegne che limiti il più possibile il disagio per i fruitori e per gli operatori della piscina e del centro fitness».
«Dalla sentenza ad oggi stiamo lavorando ed interloquendo con NAM per garantire la continuità alla gestione della piscina – proseguono dall’amministrazione comunale -. Il nostro primo pensiero è tutelare gli utenti, ovviamente per quanto di nostra competenza, e salvaguardare un servizio per cui la comunità ha speso risorse pubbliche. I nostri uffici stanno già ragionando sulle procedure amministrative e sulle risorse economiche da mettere in campo per riuscire a non perdere la stagione estiva ed al tempo stesso cercare di ridurre al minimo i tempi della possibile chiusura. NAM deve dare riscontro concreto a noi ed agli abbonati circa la data di chiusura dei corsi, se coincidente o meno con la data di riconsegna del bene, ossia venerdì 31 maggio, ed anche rispetto la gestione degli eventuali contratti e abbonamenti in essere. Riscontro che speriamo arrivi al più presto. Sono giorni rocamboleschi e fitti di lavoro, sicuramente ci saranno ulteriori aggiornamenti a breve».
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