Ciclabili e senso unico, la viabilità di viale Villoresi ancora al centro dello scontro a Nerviano
Polemiche in consiglio comunale a Nerviano dopo l'approvazione del progetto esecutivo dei lavori di attuazione del piano particolareggiato del traffico del nucleo storico
Che la riqualificazione di viale Villoresi avrebbe fatto discutere Nerviano a lungo lo si era intuito fin da quando il progetto ha mosso i primi passi. E le previsioni non sono state smentite, tanto che a quasi cinque anni dalla presentazione dell’intervento in commissione – anni segnati da petizioni, segnalazioni alla Prefettura, progetti elettorali molto diversi per l’arteria stradale tra le coalizioni e scontri fin dalle prima “anticipazioni” del nuovo studio viabilistico commissionato dalla giunta Colombo – gli strascichi polemici non si sono ancora spenti.
Questa volta la miccia è la delibera di giunta dello scorso 21 marzo con cui è stato approvato il progetto esecutivo dei lavori di attuazione del piano particolareggiato del traffico del nucleo storico di Nerviano, che ha riacceso una querelle mai davvero sopita in un consiglio comunale sul quale non hanno mai smesso di allungarsi le ombre della campagna elettorale. Con il risultato che Lega, Lega, Gruppo Indipendente Nervianese e Con Nerviano hanno deciso di chiedere conto all’amministrazione delle «motivazioni che hanno portato alle scelte odierne in evidente antitesi a quanto proposto e sottoscritto quattro anni fa».
«La delibera prevede per viale Villoresi l’inserimento di corsie ciclabili laterali (doppio senso di marcia) ricavate nelle corsie veicolari a cui consegue l’effetto di moderazione della velocità dovuto alla “percezione” di un restringimento – si legge nel documento presentato dai consiglieri Massimo Cozzi, David Guainazzi e Alba Airaghi -. I limiti fisici, ovviamente, sono inalterati e non sono previsti interventi sull’infrastruttura, ma solo in segnaletica orizzontale e verticale. L’intervento consente il mantenimento dell’attuale offerta di sosta. Sul viale Villoresi e nei tronchi di innesto delle traverse, verrà rifatta la segnaletica orizzontale non modificata a seguito del progetto. L’attuale sindaca ed altri rappresentanti della maggioranza furono tra i promotori e i firmatari della petizione popolare, depositata nel gennaio 2020 con 1.031 firme, che chiedeva modifiche al progetto di riqualificazione di viale Villoresi e, in primis, il senso unico in direzione del Sempione e la creazione di una pista ciclabile sullo stesso viale».
«Le petizioni sono state due – è la replica arrivata durante la seduta consiliare dalla prima cittadina -: con la prima, promossa da alcuni cittadini residenti in viale Villoresi, erano state raccolte circa 130 firme; con la seconda, promossa da Legambiente e non dalla sottoscritta o dai gruppi di opposizione, vennero raccolte mille firme. La raccolta firme chiedeva un senso unico su viale Villoresi, il mantenimento dei marciapiedi, la riqualificazione del verde e la piantumazione. Io, come altri membri dell’opposizione del consiglio comunale di allora, ho sottoscritto quella raccolta firme nella direzione di una mobilità sostenibile: il senso intimo di quella petizione era sostenere la mobilità dolce, privilegiando l’uso delle biciclette a quello delle vetture, e un passaggio molto importante era il mantenimento del verde».
Le scelte della giunta Cozzi, invece, com’è noto sono andate in un’altra direzione, con un progetto costato circa 400mila euro, e nel 2022, dopo aver messo mano alle alberature e alle aiuole, l’amministrazione guidata da Daniela Colombo ha commissionato uno studio viabilistico incentrato su una soluzione scalabile nel tempo, sul privilegiare la mobilità dolce garantendo la sicurezza di ciclisti e pedoni, sull’introduzione nel centro urbano circuiti in grado di collegare le ciclabili esistenti e su soluzioni che mettessero in connessione, sempre attraverso le ciclabili, i punti di interesse cittadini.
«Quando avete realizzato quell’opera, avete realizzato un intervento irreversibile a meno di smantellare 400mila euro di costi – ha aggiunto Colombo, presentando alcune delle ipotesi scartate per la viabilità -: quello che è stato fatto oggi parte dal risultato dell’intervento di pseudo-riqualificazione che avete scelto di effettuare. Il risultato dello studio ha suggerito il mantenimento del doppio senso di marcia e la realizzazione di corsie ciclabili, anche perché nel frattempo le nuove norme del codice della strada entrate in vigore nell’agosto 2022 autorizzano e promuovono queste soluzioni e l’attuazione di zone 30 in tutto il perimetro cittadino. Tant’è che andremo ad istituire anche una zona 30 che parte da via Roma, ingloba via Leonardo da Vinci, arriva fino a via Marzorati e fino a via Marconi. Non è stata fatta una scelta in antitesi con i presupposti originali: è una scelta basata su dati e norme, una scelta oculata e comunicata in commissione e argomentata già allora, un prosieguo coerente con la scelta all’origine di privilegiare il traffico a due ruote e di mantenere il verde».
Diametralmente opposta la visione dell’opposizione. «La coerenza è a quanto pare soggettiva: sono state raccolte 1.031 firme proponendo il senso unico verso la statale del Sempione, che si può fare tranquillamente, non è irreversibile – ha ribattuto Cozzi -. La realtà è che faceva comodo in quel periodo aizzare la gente contro quella scelta: si può anche dire di non essere stati primi firmatari, ma abbiamo avuto i gruppi social letteralmente scatenati, un gruppo creato apposta per quel viale, geometri che controllavano il cantiere 24 ore su 24, droni che dall’alto facevano fotografie… Mancava solo arrivasse l’esercito a Nerviano per verificare l’intervento, e poi si dice che non c’è stata strumentalizzazione. Ognuno resta del suo parere: siamo convinti che quando si raccolgono così tante firme si debba poi essere coerenti quando si va a governare. Se parliamo di piste ciclabili, poi, questa amministrazione ad oggi, in oltre metà del mandato, non ne ha realizzato un metro, l’unica che arriverà lo farà grazie al Biciplan di Città Metropolitana».
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