Patto dei Sindaci per una Pianura Padana che respiri
Il Comune di Pregnana Milanese ha sottoscritto il Patto dei Sindaci per una Pianura Padana che respiri
Questa mattina (lunedì 22 aprile) a Milano, in occasione della Giornata della Terra, insieme ai sindaci delle grandi città metropolitane di Milano, Torino, Bologna e Venezia, insieme a molti sindaci di capoluoghi e piccole città della Pianura Padana, il Comune di Pregnana Milanese ha sottoscritto il Patto dei Sindaci per una Pianura Padana che respiri.
«La nostra area, una delle più competitive e produttive del Paese e dell’Unione Europea, è anche una delle
più inquinate dal punto di vista della qualità dell’aria. I cittadini e le cittadine della Pianura Padana meritano un’aria migliore e meritano di vivere in un ambiente più sano. Per questo decine di Sindaci di Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia e Romagna hanno sottoscritto un impegno comune a ridurre le emissioni inquinanti, migliorare la qualità dell’aria, promuovere stili di vita sani, favorire la mobilità sostenibile e le energie rinnovabili, ridurre il consumo di suolo, aumentare le superfici alberate», commenta Angelo Bosani, sindaco di Pregnana Milanese.
«La cosa che ho apprezzato è stata l’adesione trasversale da parte di sindaci di diversa appartenenza che
governano le città della Pianura Padana perché – come è stato detto – l’aria non ha né confini, né colore
politico; noi Sindaci conosciamo i problemi del territorio, abbiamo a cuore la salute e il benessere dei
cittadini, sappiamo che la competitività passa anche dalla capacità di promuovere politiche ambientali
nell’ottica della transizione ecologica – ha detto il sindaco Angelo Bosani – per questo ho aderito al Patto
appena mi è stato proposto, convinto della possibilità e della necessità di fare la nostra parte: ogni Comune
ha portato la sua esperienza concreta e le esperienze di ognuno possono».
Le città cambiano aria.
Patto dei Sindaci per una Pianura Padana che respiri.
Negli ultimi anni ed in particolare negli scorsi mesi, in tutti i nostri Comuni, il livello di inquinamento dell’aria ha superato troppe volte i limiti consentiti e questo rappresenta un rischio per la salute e il benessere della popolazione.
La nostra Costituzione afferma, all’articolo 32, che la salute è un diritto fondamentale dell’individuo: in tutta la Carta solo il diritto alla salute è caratterizzato come “fondamentale”, inteso nel senso etimologico di “fondamento” di tutti gli altri diritti.
L’inquinamento del suolo, delle acque e dell’aria costituisce una minaccia costante al benessere psicofisico dei nostri cittadini e delle nostre cittadine. Salute e tutela dell’ambiente sono quindi un binomio sempre più inscindibile della nostra epoca su cui è necessario orientare l’azione politica e le strategie dei prossimi
anni.
Respirare un’aria pulita è un diritto fondamentale di tutte e tutti noi, come Sindaci e Sindache, amministratori e amministratrici locali, siamo chiamati a fare la nostra parte a partire dai nostri territori, impegnandoci nel promuovere misure sempre più attente all’ambiente.
Siamo consapevoli, però, che quando parliamo di aria non possiamo limitarci ad indossare le lenti del perimetro comunale, come se un confine tracciato dall’uomo potesse fermare l’aria, ma dobbiamo necessariamente considerare l’intera Pianura Padana.
La qualità dell’aria nella Pianura Padana è fortemente influenzata dalla sua conformazione geografica, essendo situata in un avvallamento dove smog e polveri tendono ad accumularsi. Parliamo, inoltre, di un’area in cui vi è unamassiccia presenza di attività antropiche: vi risiedono oltre 20 milioni di abitanti e vi è generato più del 50% del PIL nazionale. La crisi climatica comporta fenomeni meteorologici sempre più estremi come periodi di siccità più frequenti e duraturi, alternati a piogge sempre più violente, che contribuiscono all’accumulo di inquinanti, compromettendo ancora di più la qualità dell’aria. È indubbio e registrato che i livelli di polveri sottili dal 2002 ad oggi siano quasi dimezzati, ma questo non basta.
Come Sindaci e Sindache, amministratori e amministratrici locali, dei Comuni della Pianura Padana vogliamo dire che ci siamo e vogliamo ribadire il nostro concreto impegno a promuovere, in tutte le nostre amministrazioni, misure virtuose per l’ambiente: ci impegniamo a sostituire tutte le caldaie comunali a gasolio, a continuare a piantumare nuovi alberi, a promuovere misure volte a decongestionare i Comuni dal traffico veicolare, ad investire sul trasporto pubblico e ad incentivare l’uso di mezzi di spostamento più sostenibili.
Siamo consapevoli, altresì, che le nostre forze, ma soprattutto le nostre risorse, non bastano e per questo chiediamo, con un’unica e forte voce, all’Italia e all’Europa di essere al nostro fianco in prima linea. Chiediamo al Governo italiano di rendere disponibili con urgenza investimenti dedicati a ridurre l’impatto negativo sull’ambiente dei trasporti di persone e merci e delle attività agricole e industriali. Chiediamo investimenti concreti sul finanziamento e la sostenibilità del trasporto pubblico locale, soprattutto nella transizione a mezzi elettrici.
Chiediamo anche fondi straordinari per i piani di sostituzione delle caldaie obsolete e, più in generale, per l’efficientamento energetico degli edifici e la riforestazione urbana, in tempi rapidi e con un sistema di
erogazione agile ed efficiente.
Chiediamo all’Unione Europea di fare la sua parte: perché l’area padana è uno dei casi più critici, per le
caratteristiche territoriali e l’alta densità abitativa e produttiva. Crediamo che l’unica soluzione sia un piano
straordinario a tutti i livelli. La questione della qualità dell’aria non può essere affrontata solo in modo
occasionale e su scala comunale: è una sfida continua e costante che coinvolge tutti gli attori del territorio.
Chiediamo un forte coordinamento delle azioni, anche tramite una struttura speciale commissariale, che,
in accordo con i nostri Enti e coinvolgendo anche le Regioni, ci aiuti a individuare azioni ed obiettivi
possibili; che ci aiuti a raggiungerli anche tramite l’erogazione di fondi e risorse, da affiancare a quelle del
Governo, per far fronte ai tanti interventi.
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