È Parabiago il comune più “generoso” del Legnanese quando si parla di donazione degli organi. Lo mettono nero su bianco i dati emersi dall’ultima edizione dellIndice del Dono, il rapporto realizzato dal Centro Nazionale Trapianti che mette in fila i numeri relativi alle dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrate nel 2023 all’atto dell’emissione della carta d’identità elettronica nelle anagrafi dei 7.028 Comuni italiani in cui il servizio è attivo.

L’indice, reso noto in occasione della 27° Giornata nazionale della donazione degli organi di domenica 14 aprile, è espresso in centesimi e viene elaborato tenendo conto di alcuni indicatori come la percentuale dei consensi, quella delle astensioni e il numero dei documenti emessi. In soldoni, fornisce una fotografia dell’impegno profuso dai comuni italiani nella gestione complessiva del servizio di registrazione della dichiarazione di volontà sulla donazione di organi e tessuti in occasione del rilascio della carta d’identità, prendendo in considerazione i flussi di dati provenienti dal sistema CIE.

Nel nostro territorio l’indice del dono più alto è quello della città della calzatura, mentre al capo opposto della classifica troviamo San Giorgio su Legnano. È Busto Garolfo, invece, il comune con la percentuale più alta di consensi alla donazione di organi sulle carte di identità elettroniche dei maggiorenni, con San Giorgio su Legnano che anche in questo caso è fanalino di coda. Record di astensioni a Busto Garolfo, mentre San Vittore Olona è il Comune con meno indecisi.

L’indice del dono supera la media nazionale, che nel 2023 si è attestata a quota 60,69 , in sette comuni su undici: Parabiago, Busto Garolfo, Villa Cortese, San Vittore Olona, Dairago, Canegrate e Legnano. La percentuale di consensi, invece, supera il dato nazionale del 68,2% in sei paesi e città: Busto Garolfo, Villa Cortese, Parabiago, Canegrate, San Vittore Olona e Dairago.

L’edizione di quest’anno dell’Indice del Dono mette in evidenza anche la propensione alla donazione nelle diverse fasce d’età a livello regionale: a livello nazionale è quella tre 30-40enni la fascia di età più generosa, con un consenso medio del 73,8%; seguono i 41-50enni (73,1%) e i 51-60enni (71,3%). «Meno buoni i risultati della raccolta tra i 18-30enni – spiegano dal Centro Nazionale Trapianti –, probabilmente perché meno informati: tra i più giovani il consenso medio nazionale è del 68,9% mentre i contrari sono il 31,1%. Ma è dopo i 70 anni che la percentuale di chi si oppone alla donazione tende a salire esponenzialmente: i “no” sono il 41,5% tra i 71-80enni e ben il 55% tra gli ultraottantenni. Un dato condizionato, probabilmente, dall’errata convinzione che la donazione degli organi in età avanzata non sia possibile. Ad oggi complessivamente il Sistema informativo trapianti ospita poco meno di 19 milioni di dichiarazioni registrate: 13,5 milioni di sì e 5,5 milioni di no».

In Lombardia, dove l’indice del dono si è attestato sopra la media nazionale (62,22 contro 606,9), il podio della generosità è formato da Rovescala (89,6), Albaredo per San Marco (84,38), e Brunate (83,47); il sì alla donazione, invece, ha superato la media nazionale in tutte le fasce di età.