Il cantiere per il quarto binario “cancella” gli orti urbani da Cantone. La Lega: “Un’altra area il prima possibile”
Dalla Lega critiche all'amministrazione comunale rispetto alla «programmazione miseramente fallita» per non aver ancora individuato una location alternativa per gli orti urbani
Orti urbani ancora nel mirino della Lega di Nerviano, che a valle dell’interpellanza presentata dall’ex sindaco Massimo Cozzi durante l’ultima seduta consiliare hanno tacciato l’amministrazione di «programmazione miseramente fallita» per non aver ancora individuato una location alternativa alla frazione di Cantone per gli orti – che lì dove sono stati finora non potranno rimanere per la partenza del cantiere per il potenziamento della tratta ferroviaria Rho – Parabiago – e hanno chiesto di «individuare il prima possibile un’altra area dove predisporre i “nuovi” orti urbani».
«Il 18 gennaio abbiamo incontrato gli assegnatari al 31 dicembre dello scorso anno – aveva spiegato in consiglio comunale l’assessore Carolina Re Depaolini in risposta alle richieste di chiarimento arrivate da Lega, Gruppo Indipendente Nervianese e Con Nerviano -. Nell’ambito di quella riunione erano state fatte una serie di valutazioni e in primis la richiesta di restituire le chiavi. A seguito di questo incontro l’Ufficio Tecnico ha effettuato delle verifiche sulle condizioni dei lotti e sono emerse delle criticità non ascrivibili all’ultimo periodo, ma che avevano radici molto più lontane. Abbiamo cercato di ragionare su quelle che potevano essere le procedure per la riassegnazione dei lotti al netto di queste criticità. Nel frattempo le tempistiche della cantierizzazione del quarto binario hanno subito un’accelerazione tale per cui probabilmente già da maggio lì si insedierà il cantiere, per cui purtroppo i lotti dovranno essere smantellati e si dovrà procedere alla rimozione dell’impianto esistente».
Risposte che però non sono bastate alla Lega. «Che il cantiere a Cantone potesse finalmente partire, dopo anni di ritardi, era prevedibile ed auspicabile – è la critica arrivata dal Carroccio dopo la seduta del parlamentino -, in primis per i vantaggi che arriveranno, una volta terminati i lavori previsti, ai pendolari che utilizzano quell’importante tratta ferroviaria. Questo per sottolineare che l’ipotesi di non poter più utilizzare l’attuale sede degli orti urbani era ben nota ed occorreva quindi studiare e realizzare una sede alternativa».
«A domanda precisa, in consiglio comunale l’anno scorso, l’assessore al Territorio disse che si stava valutando come ipotesi una porzione di terreni all’interno delle vasche di laminazione del Bozzente in località Villanova – proseguono dalla Lega -. Peccato che ieri sera, sempre in consiglio comunale, abbiamo appreso solamente ed esclusivamente la notizia che gli attuali orti urbani non saranno più assegnati e nessuna sede alternativa è stata ipotizzata. Nessuna traccia della tanto sbandierata “programmazione”, miseramente fallita, con il risultato che una ventina di anziani nervianesi ne dovranno fare a meno, rinunciando così ad un utile funzione sociale».
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