C’era quando Rivera diventò il primo italiano a vincere il Pallone d’oro. C’era allo scudetto della stella strappato al Perugia di Castagner. C’era negli anni del calcio totale di Arrigo Sacchi che incantò l’Europa con i tre fuoriclasse olandesi Marco Van Basten, Ruud Gullit e Frank Rijkaard. C’era quando all’Old Trafford di Manchester i rossoneri riportarono in bacheca la Champions League ai calci di rigore contro la Juventus. Ma c’era anche ai tempi dello scandalo del Totonero e negli anni delle penalizzazione di Calciopoli. Dei 125 anni di storia del Milan, il Milan Club Busto Garolfo ne ha vissuti quasi la metà e quest’anno taglierà il traguardo dei 60 anni di vita.

Era settembre 1964, addirittura tre anni prima della nascita dell’Associazione Italiana Milan Clubs, quando a Busto Garolfo undici “pionieri” – tra cui, nota di colore, anche un paio di juventini – all’allora Bar Raimondi in piazza Mercato diedero vita al Milan Club Busto Garolfo, allora presieduto da Pierluigi Mucchiati. Da allora non è mai mancata la continuità e ormai si parla di storia: se il primo Milan Club di Italia è nato l’anno prima a Parabiago, quello di Busto Garolfo è ormai senz’altro infatti tra i più longevi dello Stivale e conta più di 60 soci.

E le chicche in bacheca non mancano, ad un Milan Club che ha come presidente onorario Maurizio Ganz e come consigliere onorario quel Massimo Gadda – oggi allenatore del Ravenna in serie D che in passato da giocatore ha militato anche in serie A, vestendo tra le altre anche la maglia rossonera – che rappresenta la vetta calcistica più alta raggiunta nel calcio dal paese. Due su tutte, la medaglia ricevuta dalle mani dello storico amministratore delegato del Milan Adriano Galliani nel 1991 per la beneficienza, la solidarietà e i contributi elargiti che negli anni hanno contraddistinto il Milan Club Busto Garolfo, e la visita di Marco Van Basten nel 1989, che ne fanno l’unico Milan Club in Italia ad aver ospitato il Cigno di Utrecht.

Il marchio di fabbrica, però, resta la solidarietà. «In ogni stagione diamo il nostro contributo con la beneficienza – ci spiega il presidente Gianni Raimondi, che il Milan Club Busto Garolfo lo vive da sempre ed è tornato al timone dell’associazione da un paio di anni dopo la presidenza di Sergio Villa -: fino a 5 o 6 anni fa avevamo otto adozioni a distanza, ora i proventi delle iniziative che organizziamo vengono destinati ad associazioni come la onlus Genitori per la Promozione Umana o Le Sfumature di Alessia. È vero che tifiamo Milan, ma è questo il collante che ci tiene attivi: come dico sempre, il Milan Club Busto Garolfo è tanto Milan, ma è soprattutto Club».

Negli anni, peraltro, il Milan Club, che oggi ha sede in piazza Cavour, è diventato anche un vero e proprio motore sociale per Busto Garolfo con una serie di appuntamenti ormai tradizionali per il paese: si va dallo scambio di auguri nella notte di Natale con vin brulé e cioccolata, arrivato ormai alla 30° edizione, al torneo di bocce che per tre sere all’anno riempie il bocciodromo, passando per la Pasqua Rossonera con bambini e associazioni, giunta alla 40° edizione, e per la festa al parco, altro appuntamento arrivato alla 30° edizione, che tra musica e ristorazione coinvolge una cinquantina di volontari ogni anno.

E ora per il Milan Club Busto Garolfo è arrivato il momento di fare festa per i suoi primi 60 anni: sabato 13 aprile al PalaVilla di Villa Cortese è in programma una serata di musica e ballo con Max Pinci e Lorena, con il bar per panini e salamelle e la possibilità di cenare tutto insieme.

 

Foto del Milan Club di Busto Garolfo