Legambiente Parabiago: “Serve un intervento per il recupero della Cascina Ravellino”
Legambiente scende in campo a tutela della Cascina Ravellino, antica cascina lombarda che risale al '600 colpita dal doppio nubifragio dell'estate scorsa
A Parabiago Legambiente scende in campo a tutela della Cascina Ravellino, antica cascina lombarda che risale al ‘600 colpita, come tutto il territorio, dal doppio nubifragio dello scorso luglio. Nei giorni scorsi, infatti, il Cigno Verde ha scritto a sindaco, assessori e consiglieri comunali per lanciare un appello per la tutela dell’edificio e dell’area circostante.
«Dopo tutti questi mesi, non abbiamo notato alcun intervento mirato al recupero – spiegano da Legambiente -. Chiediamo se il proprietario è a conoscenza del danno subito al tetto e del fatto che la cascina va messa in sicurezza. O forse, vorrebbe attendere che l’interessante bene storico, nei pressi del PLIS del Roccolo crolli totalmente? Sottolineiamo, che sul lato est della cascina, esiste ed è ancora curato, un vigneto storico a testimonianza della fiorente coltivazione delle viti, da cui si traeva un vino particolare, declamato anche da Carlo Porta. La cascina Ravellino è un bene che conserva le caratteristiche tipiche delle antiche cascine lombarde e meriterebbe di essere salvaguardata come bene storico e paesaggistico. Sulla mappa guida del parco del Roccolo “Strade nel Verde”, questa zona viene considerata di interesse paesaggistico».
Tanti i punti sul taccuino del Cigno Verde, che non nasconde la sua «preoccupazione»: si va dal «passaggio sbarrato a causa della pericolosa situazione nella quale versa la cascina», che «ha costretto le persone a passare dalla vicinale di ingresso nel Parco del Roccolo dalla via principale dei Gelsi e da altre vicinali», alla «nuova strada sterrata realizzata qualche settimana fa ad est della cascina, causando la devastazione di una fascia verde molto ben rilevata sulla mappa “Strade nel Verde”».
Strada che peraltro Legambiente si chiede se sia stata autorizzata da Piazza della Vittoria e, soprattutto, se debba essere considerata una soluzione provvisoria o definitiva. «Un centinaio di metri più avanti, in direzione viale Lombardia, c’è già una strada bianca che conduce nelle aree agricole – è la critica del Cigno Verde -. Non capiamo perché si è voluto sacrificare una fascia di verde per realizzare una nuova infrastruttura, quando bastava utilizzare quella già esistente».
La storia della Cascina Ravellino
La Cascina Ravellino, datata al 1600, «presenta uno stato di degrado strutturale, ma conserva ancora intatte le caratteristiche tipiche delle antiche cascine lombarde – si legge sul sito dell’Ecomuseo di Parabiago -. La costruzione è a pianta quadrangolare in mattoni, con copertura in coppo e travature in legno. Si accede all’interno attraverso un portone di legno, mentre gli altri accessi minori sono ricavati nei vari lati tra gli edifici. In prossimità della cascina esiste ancora un piccolo vigneto in campo aperto, testimonianza della fiorente coltivazione delle viti da cui si traeva un vino particolare, declamato, tra gli altri, dal poeta Carlo Porta. Ancora oggi dall’uva di questo vigneto si ottiene del vino. L’importanza di questa coltura, associata a quella del gelso, crebbe nei secoli e raggiunse il suo apice nei secoli XVIII e XIX quando la maggior parte dei terreni coltivati furono caratterizzati da arativi con viti e gelsi».
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