Parabiago fuori dal Parco del Roccolo? Il sindaco: “Una provocazione, ora finalmente si parli del parco”
Il sindaco si augura che dopo le sue parole in consiglio comunale si possa «mettere sul tavolo della discussione ciò che fino ad ora non ha funzionato»
«Finalmente si parla di Parco del Roccolo». A tornare su uno dei (tanti) temi caldi dopo l’ultima seduta consiliare di Parabiago è il sindaco Raffaele Cucchi, che parla di «provocazione» rispetto all’ipotesi di uscire dal parco ventilata durante il consiglio comunale – ipotesi che peraltro nei giorni scorsi aveva provocato una levata di scudi da parte del circolo cittadino di Legambiente – e si augura che ora si possa «mettere sul tavolo della discussione ciò che fino ad ora non ha funzionato».
«La mia è stata, ovviamente, una provocazione che ha espresso un mio parere personale che in questi anni di esperienza dal sindaco mi sono fatto sulla funzionalità del Parco del Roccolo – spiega il primo cittadino -. Ritengo, infatti, che questo parco così come è gestito, non funzioni: non esistono obiettivi condivisi da raggiungere; continuiamo a perdere cause, soprattutto in merito a ricorsi di cave; non si parla mai di investimenti e azioni a sostegno di attività agricole o delle reali potenzialità del parco come strumento di valore per il territorio… Sono, quindi, contento che la mia provocazione abbia acceso un dibattito in merito. Però, permettetemi un’osservazione: invece di scandalizzarsi perché il sindaco Cucchi afferma che il parco non funziona, perché non smentirlo dimostrando il contrario?».
Se le parole del sindaco allontanano lo spettro di un’uscita della città della calzatura dal parco, rimane comunque da sciogliere il “nodo” del programma pluriennale degli interventi, valutato positivamente dagli altri comuni su cui insiste il polmone verde, dagli organi di gestione del paco e dal comitato consultivo ma “bocciato” da Parabiago. Il documento, infatti, dovrà passare anche dai banchi del consiglio comunale parabiaghese, tanto che da Legambiente nei giorni scorsi era arrivato l’augurio che «venga accettato e condiviso dai consiglieri comunali».
Foto di archivio
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