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Blitz anti-droga nei boschi del Parco del Roccolo, Binaghi e D’Elia: “Spaccio sottovalutato dall’amministrazione”

Per i due consiglieri di opposizione se la situazione «fosse stata affrontata prima da un’amministrazione attenta alla sicurezza dei suoi cittadini» Busto Garolfo non sarebbe diventato «il paese dello spaccio"»

binaghi d'elia busto garolfo

Bene il blitz anti-droga nei boschi di via Furato, ma dopo l’operazione dei Carabinieri dai banchi dell’opposizione del consiglio comunale di Busto Garolfo i consiglieri comunali Patrizia D’Elia e Francesco Binaghi non nascondono lo «stupore» per «i toni trionfalistici del sindaco Biondi che sui social afferma apertamente che l’operazione sarebbe stata portata avanti dopo esplicita richiesta delle amministrazioni locali alla Prefettura».

«Ma stiamo parlando della stessa Susanna Biondi che in consiglio comunale, nel mese di dicembre, ci accusava di strumentalizzazione della vicenda perché avevamo chiesto una maggiore attenzione sul tema, sollecitando l’importanza anche di maggiori sinergie con le forze dell’ordine – si chiedono Binaghi e D’Elia -? Intendiamoci, il nostro intento era semplicemente quello di dare suggerimenti per la soluzione di una problematica seria per il paese, e siamo quindi estremamente soddisfatti se il nostro contributo ha portato a questo primo risultato, importante sebbene non definitivo. Tuttavia, siamo certi che i cittadini bustesi rifletteranno sulla serietà di chi solo poche settimane fa affermava in sedi istituzionali che gli sforzi del comune erano già massimi e non era possibile fare nessun tipo di intervento ulteriore, e poi successivamente corre a prendersi meriti per le azioni delle forze dell’ordine».

«È evidente semmai come il problema dello spaccio fosse stato gravemente sottovalutato dall’amministrazione e sia stato affrontato solo a seguito del noto servizio televisivo di Striscia la Notizia e della successiva interrogazione da noi presentata in consiglio comunale – concludono i due consiglieri di opposizione -. Insomma, benissimo l’azione di polizia e carabinieri a cui va tutta la nostra gratitudine; resta l’amarezza per una vicenda che evidentemente se fosse stata affrontata prima da un’amministrazione attenta alla sicurezza dei suoi cittadini, non avrebbe portato Busto Garolfo a diventare “il paese dello spaccio“».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 16 Febbraio 2024
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